Costruzioni immobiliari, crollo del mercato newyorkese

di Redazione Commenta

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New York, uno dei simboli del mercato immobiliare statunitense, sta fronteggiando in questi mesi una difficilissima crisi. Nell’area metropolitana della città, infatti, le nuove costruzioni di immobili sono calate di quasi 40 punti percentuali durante la prima metà dell’anno rispetto a quanto fu riscontrato durante lo stesso periodo dello scorso anno dall’analisi periodica effettuata dal New York Building Congress.

Stando ai dati forniti dal Congresso, infatti, nei primi sei mesi del 2011 sarebbero in fase di sviluppo alcuni progetti per un totale di circa 6,4 miliardi di dollari, in forte ribasso rispetto ai 10,6 miliardi di dollari di controvalore dello scorso anno. Il dato riguarda sia gli elementi costruttivi commerciali, sia i progetti relativi al settore pubblico, e pertanto i ponti, le strade, i sistemi infrastrutturali di gestione delle acque, e così via.

Comprendendo tutte le tipologie di costruzioni immobiliari, e anche le manutenzioni e i rinnovamenti, il dato è stato preso in seria considerazione per interpretare il decadimento del comparto immobiliare commerciale e pubblico della Grande Mela, che al di là di qualche grande progetto nell’area di Manhattan, dove tra l’altro si sta ancora cercando di accelerare ulteriormente con i lavori del nuovo World Trade Center, si avverte la latitanza di nuove creazioni.

Nel 2010 furono complessivamente valutati progetti per oltre 20 miliardi di dollari: una cifra record, che per il 2011 sembrerebbe un miracolo anche solamente sfiorare. Ad ogni modo, ed è questo l’unico dato positivo, i permessi per l’edilizia residenziale sono cresciuti del 12% su base annua durante il primo trimestre, un segnale di come – pur modestamente – possa essere riscontrabile un incremento nelle attività di costruzione immobiliare.

Poche le speranze di assistere a una ripresa del settore nel corso dei prossimi mesi. È più probabile invece che il 2011 si trascini stancamente a conclusione molto fiacca, che deluda tutte le attese degli osservatori di mercato, riaprendo spiragli di crescita per il 2012 inoltrato.

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