Il solare, la nuova frontiera per l’energia delle nostre case

di Redazione Commenta

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In massimo dieci anni l’energia solare che consumiamo nelle nostre case non proverrà più da grandi pannelli che coprono i tetti delle case o da giardini “solari” che intaccano il paesaggio ma dalle finestre da cui passa la luce.

E’ quanto affermano gli scienziati dell’Università Pablo de Olavide di Siviglia che da due anni studiano l’efficienza di una nuova cellula di terza generazione. Il lavoro si ingloba nel progetto Hope al quale partecipano diverse università spagnole che contano di trovare materiali più economici che aiutino a generare energia solare fotovoltaica.

Si tratta dello studio della cellula di Gratzel, un tipo di cellula solare che riproduce in forma artificiale il fenomeno della fotosintesi. Si tratta di un dispositivo che, mediante la combinazione di un colorante e un ossido metallico, riesce a trasformare la luce solare in elettricità. La parte liquida della cellula ha il compito di rigenerare il colorante.

Problemi dell’incorporazione di cellule solari nelle finestre saranno l’aspetto estetico e la necessità di grandi superfici, ma lo sfruttamento delle finestre per la produzione di energia solare si presenta come una “possibilità troppo attraente per scoraggiarsi di fronte ai primi problemi”, ha affermato Juan Antonio Anta, professore del Dipartimento di Sistemi Fisici, Chimici e Naturali della UPO.

Gli attuali pannelli solari perdono circa il 4% della loro efficienza quando si verifica un aumento della temperatura di dieci gradi. Le cellule di Gratzel, invece, miglioreranno le prestazioni proporzionalmente all’aumento del calore.

Per quanto riguarda il possibile prezzo di commercializzazione del prodotto, ricordando che si tratta di un prodotto ancora in fase di sperimentazione, si potrebbe risparmiare circa il 30% rispetto agli attuali pannelli in silicio.

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