Fotovoltaico sui tetti delle case, alternativa al nucleare

di Redazione 1

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In Italia, sebbene sia stata attivata una moratoria di un anno, si pensa ad un ritorno al nucleare. L’incidente nella centrale nucleare giapponese di Fukushima ha riaperto il dibattito in materia di sicurezza, mentre le associazioni e le imprese della filiera delle rinnovabili continuano ad investire nel nostro Paese nel solare-fotovoltaico tra rischi ed incertezze che si sono amplificate con la recente approvazione del Decreto Rinnovabili.

Ma del fotovoltaico in Italia è bene ed è giusto parlarne alla luce del sole, in tutti i sensi, così come s’è fatto alla fiera ISE di Parma, dove l’Amministratore Delegato di Conergy Italia SpA, Giuseppe Sofia, ha fornito durante una tavola rotonda la propria posizione autorevole proprio in merito al dibattito tra il nucleare ed il fotovoltaico. Ebbene, proprio dalla rinnovabili passa il futuro dell’Italia per quel che riguarda il superamento della sua attuale non autosufficienza energetica.

Tecnologie come il fotovoltaico sono “riproducibili” su piccola scala, nelle nostre case, dando un taglio netto alla bolletta, ma anche su scala industriale al fine di immettere milioni di Kwh di energia nella rete elettrica nazionale. E per il nucleare, invece, l’Italia sarebbe in grado di gestirlo in modo sicuro visto che stiamo parlando di un Paese dove da decenni, in alcune Regioni, non si è riuscito a risolvere un problema più “semplice” come quello della gestione dei rifiuti rispetto allo stoccaggio delle scorie nucleari, decisamente più complesso e rischioso?

Giuseppe Sofia, quindi, nel futuro vede nel fotovoltaico, ed in particolare in quello su tetto, la tecnologia sulla quale continuare a puntare visto che è ad impatto ambientale pari a zero, ma anche “a chilometri zero” visto che, sottolinea l’Amministratore Delegato di Conergy Italia SpA, il fotovoltaico produce energia dove vi è consumo. E se le incentivazioni in Conto Energia sono destinate a scendere, l’auspicio è quello che contestualmente si riducano anche i costi e gli oneri legati sia alla burocrazia, sia all’ottenimento delle necessarie autorizzazioni.

Commenti (1)

  1. si parla tanto di fotovoltaico e energie rinnovabili, poi ci s no milioni di paletti per ostacolarli, mi sembra una presa in giro

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