Sgonfiare la bolla immobiliare con mutui più rigidi

di Redazione Commenta

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Anche in Canada, come nel resto del mondo (si dia per esempio un’occhiata all’esempio cinese), il modo più semplice per sgonfiare i prezzi delle case e sventare il pericolo di formazione della bolla immobiliare sembra essere quello di irrigidire le erogazioni dei mutui, andando in tal modo a scoraggiare gli indebitamenti finalizzati all’acquisto di immobili. Una mossa che sembra aver funzionato nel mercato nordamericano, con conseguente allontanamento di qualsiasi ventata speculativa.

Le autorità canadesi hanno da tempo introdotto delle norme più stringenti per l’ottenimento di mutui. Una novità che ha prodotto effetti di raffreddamento immediato sul mercato immobiliare: ne è infatti conseguito – affermano gli ultimi dati pubblicati dall’Ufficio di statistica canadese – un calo del 14,5 per cento registrato a novembre nei permessi per costruzione, e un successivo calo dell’11,2 per cento nel corso del mese di dicembre. Si tratta – evidenziano ancora le autorità locali – delle due maggiori frenate dall’avvio delle serie storiche nel 1989, con una contrazione complessiva su base annua del 16,2 per cento, contro previsioni di incremento del 5 per cento (vedi anche Previsioni mercato immobiliare 2013 – Il Sole 24 Ore).

Una mossa, quella del governo canadese, che ha pertanto apportato il giusto sollievo al mercato immobiliare, sul quale molti analisti prevedevano oramai come imminente il potenziale scoppio di una bolla di settore. Aumentando il livello del deposito cauzionale e, di conseguenza, abbassando il loan-to-value dei finanziamenti casa, le autorità locali hanno pertanto ristretto il novero dei potenziali acquirenti, e scoraggiato così almeno parzialmente la domanda su indebitamento.

A partire da quel momento e da quelle novità, infatti, i permessi per l’edilizia plurifamiliare, che comprendono anche condomini, sono scesi del 24,6 per cento, mentre quelli per abitazioni unifamiliari sono diminuiti del 5,3 per cento.

Vedremo se nel corso delle prossime settimane tale azione – intrapresa anche in altre aree territoriali internazionali – continuerà a produrre gli effetti sperati.

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