Casa Roma: non si può costruire senza infrastrutture

di Redazione Commenta

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A Roma tira aria di rivoluzione in materia di urbanistica. Il Consiglio Comunale, infatti, ha approvato una nuova “Convenzione Urbanistica” che da un lato stravolge, e dall’altro regolamenta l’edilizia e, soprattutto, la vivibilità nei quartieri. Al primo posto in materia di edilizia ed urbanistica vengono infatti messe le infrastrutture, il che significa che non si potrà costruire nuovi edifici senza aver prima provveduto al completamento delle opere di urbanizzazione primarie in grado di assicurare e garantire la necessaria vivibilità nei quartieri: dalle fognature alle strade e passando per i parcheggi, il verde attrezzato, la rete idrica e l’illuminazione.

Questo significa, in altre parole, che non si potrà edificare rinviando nel futuro, spesso purtroppo ipotetico, la realizzazione delle opere, essenziali, di urbanistica primaria; per quanto riguarda le opere di urbanizzazione secondaria, altrettando importanti, l’Amministrazione capitolina punta invece sulla realizzazione di opere sia di qualità, sia creative attraverso la messa a punto di concorsi pubblici.

Lo stop alla costruzione di nuove case senza opere di urbanizzazione primaria, e la produzione di qualità di opere di urbanizzazione secondaria, ovverosia aree verdi, asili, impianti sportivi, mercati e scuole, rappresenteranno quindi in futuro due aspetti imprescindibili che, tra l’altro, permetteranno da un lato al pubblico – l’Amministrazione comunale – di “vigilare” sullo sviluppo edilizio ed urbanistico della città di Roma, e dall’altro al privato/impresa di portare avanti le opere con regole certe e soprattutto nell’interesse della collettività.

Secondo Marco Corsini, assessore all’Urbanistica del Comune di Roma, per la Capitale si apre una nuova era in materia di sviluppo urbanistico e edilizio visto che viene colmato un vuoto di regole, e visto che ci si dota di uno strumento convenzionale che, nell’ambito dei procedimenti attuativi del Piano Regolatore, è in grado di tener conto delle esigenze della collettività e di far rinascere l’economia edilizia ed urbanistica romana.

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