Cosa bisogna capire dalle truffe immobiliari

di Redazione Commenta

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Nel settore immobiliare le truffe sono sempre abbondanti. C’è che non si rassegna al fatto che quando si compra una casa, ci sia sempre qualcosa sa recriminare. Lo sanno bene le agenzie che hanno subito la truffa del soldato o quella della principessa.

Sono due truffe che nel settore immobiliare hanno fatto scuola e anche se in Italia sono poco praticate, riescono ad insegnare come comportarsi. La truffa del soldato americano si svolge in questo modo: una persona si presenta dicendo di essere un soldato di ritorno dal Medioriente e di essere entrato in possesso di soldi che sono appartenuti alle organizzazioni terroristiche. Questa persona dichiara di voler investire i soldi ma di avere la necessità che non siano scoperti. L’immobiliare rappresenta l’investimento ideale. La truffa scatta nel momento in cui il potenziale acquirente chiede al venditore di anticipare i soldi di tasse e imposte promettendo un pagamento con bonifico.

Cosa si può imparare da questa truffa? In primo luogo che prima di un contratto scritto non ci devono essere pagamenti. Poi che non si può dimostrare interesse per un immobile senza nemmeno averlo visto. Il bonifico e la proposta di posticipare il pagamento sono chiaramente truffaldini, se ci fosse un contratto registrato, un concordato e via dicendo, gli errori sarebbero certo molti di meno.

La truffa della principessa consiste in una telefonata da parte di una potenziale principessa che dice di essere in esilio all’estero, fuori dal suo paese e di essere alla ricerca di una casa per trascorrere le vacanze da pagare anche in contanti. Peccato che poi, come per il soldato, si chieda di anticipare le somme da pagare. In questo caso l’attenzione deve posarsi sull’investitore internazionale. Di questa persona deve essere verificata l’identità e deve essere in qualche modo stipulato un contratto. Nonostante sembri diffidenza, c’è poco da gestirla tra amici una trattativa commerciale, bisogna che tutti gli attori siano tutelati a dovere.

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