Cessione immobili statali 2013

di Redazione Commenta

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Secondo quanto sta emergendo negli ultimi giorni, il governo vorrebbe portare in incremento la propria politica di dismissione di beni immobili nel corso del 2013. Stando a quanto affermato dal Messaggero, nell’arco di 5 anni un programma dettagliato di vendita degli immobili statali potrebbe portare a un forte taglio del debito pubblico italiano. Un contributo decisivo nell’ottenimento di un importo complessivo da 170 miliardi di euro da conseguire tra il 2013 e il 2017, al fine di riportare indietro il debito pubblico intorno alla soglia del 107 per cento rispetto al prodotto interno lordo.

Il quotidiano riprende, in merito, le dichiarazioni di Paolo Guerrieri, docente di economia internazionale alla Sapienza, secondo cui “la situazione economica si sta deteriorando rispetto alle previsioni formulate dal governo nel Def ad aprile e il Fondo monetario internazionale ritiene che, senza crescita, l’Italia non riuscirà a ridurre il debito con gli strumenti utilizzati finora. Aumentare le tasse in recessione non si può, e ora occorre affrontare il problema in maniera strutturale con un piano a lungo termine o i mercati ci puniranno”, piano che il docente definisce una “missione di struttura”.

Ma passiamo, in particolar modo, agli immobili. “La spina dorsale” – afferma Il Messaggero – “del piano taglia-debito poggia, per circa il 40%, su una operazione di messa all’asta di immobili pubblici. Ne aveva parlato alcune settimane fa anche il ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, accennando alla possibilità di alienazioni da 15 miliardi all’anno, per un punto di Pil. Il valore del patrimonio immobiliare della Pa è di circa 600 miliardi di euro, di cui oltre la metà utilizzato dalle amministrazioni proprietarie e il 30% in uso ad altri enti no profit. L’ipotesi è quella di affidare a una società, pubblica o privata, la vendita di quel 10% di patrimonio pubblico disponibile”.

“E” – conclude il quotidiano -“soprattutto, con reale valore di mercato. Per evitare svendite. Possibile un incasso, prudenziale, di 60 miliardi di euro. Dei quali un terzo già nel 2013, per scendere poi progressivamente fino a 10 miliardi nel 2017. Quanto al patrimonio immobiliare degli enti locali, su un patrimonio di 100 miliardi, la previsione delle vendite è di 10 miliardi di euro”.

Per ogni novità, qui c’è il nostro speciale: Immobili pubblici in vendita.

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