Costruzione case, altro calo nel mercato australiano

di Redazione Commenta

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Il mercato immobiliare australiano prolunga il proprio stato di crisi. Stando ai dati ufficiali, infatti, diffusi dal governo nel corso delle ultime giornate, anche durante il secondo trimestre le costruzioni delle case nella macro area ora oggetto di considerazione avrebbero subito una flessione piuttosto significativa, per un trend sostanziale che ha sorpreso la maggior parte degli analisti, che invece si attendevano un incremento dei cantieri.

Stando a quanto affermato dal report governativo diffuso a Sydney, infatti, gli avvii delle costruzioni di nuove case avrebbero subito un calo di 4,7 punti percentuali durante il secondo trimestre dell’anno rispetto all’andamento rilevato nel corso del primo trimestre dello stesso esercizio, contro una media delle attese degli analisti che si aggirava intorno ai 2 punti percentuali di incremento tendenziale.

Secondo gli economisti di JP Morgan Chase & Co., ad ogni modo, la debolezza attuale del mercato immobiliare australiano sarebbe principalmente figlia di un 2009 molto positivo. In quell’esercizio il real estate del Paese oceanico si contraddistinse per un incremento dei permessi edilizi e degli avvii di nuovi lavori cantieristici davvero impressionante e, pertanto, attualmente lo stesso mercato si sta contraddistinguendo per un ritorno verso ritmi più consoni allo scenario nazionale e internazionale.

Sempre secondo i dati ufficiali, i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo nell’area avrebbero subito un calo ai minimi livelli dal 2009 ad oggi, come conseguenza parziale del comportamento della Reserve Bank, che ha incrementato per sette volte il costo del denaro tra il mese di ottobre 2009 e il mese di novembre 2010.

Le erogazioni di mutui nel mese di luglio sono infatti cresciuti molto meno rispetto alle previsioni degli analisti. Il numero di proprietà immobiliari in lista d’attesa per l’operazione di vendita, durante il mese di agosto, è infine cresciuto del 23,6% rispetto allo scorso anno, poiché la crescente disoccupazione sta tenendo migliaia di famiglie fuori dal mercato immobiliare.

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