I prezzi degli immobili sono scesi soprattutto nelle medie città

di Redazione Commenta

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Il mercato immobiliare in Italia è ancora in crisi come hanno mostrato i dati dell’Istat che sono stati proposti qualche giorno fa. La condizione però non è la stessa nelle diverse città e c’è una certa differenza che si riscontra tra grandi e piccole città.

Il mercato immobiliare è crollato soprattutto nelle città di medie dimensioni come dimostra il portale immobiliare Idealista.it che ha valutato il trend dei primi mesi del 2014.

La svalutazione degli immobili concerne quindi soprattutto le città medie mentre tocca meno le grandi città. La svalutazione maggiore si è avuta a Modena con il 10 per cento, seguita da Lucca con il 9,2 per cento e da Verona con il 7,9 per cento. La svalutazione degli immobili ha riguardato comunque otto città su dieci. Tra i motivi ci sono l’eccesso di immobili sul mercato, le difficoltà ad accedere al credito e le problematiche del lavoro che influenzano anche le dinamiche dei prezzi e delle vendite.

Nelle grandi città, a Roma gli immobili si son svalutati solo dello 0,8%, a Milano dell’1,2% e a Firenze del 2,4%. A Napoli invece le quotazioni sono in crescita con un incremento del 2%.

Per quanto concerne i centri di medie dimensioni, a dimostrazione del fatto che soffrono maggiormente della crisi del mercato immobiliare, ci sono solo 11 città su 69 che hanno visto i prezzi in crescita. Tra queste c’è Vercelli con una crescita dello 0,1% dei prezzi, mentre a Bergamo e Imperia i prezzi sono cresciuti del 5,8%. La città più cara d’Italia si conferma Venezia con un prezzo medio di 4.343 euro al metro quadro.

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