Ici prima casa: pressioni dell’FMI

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Esperti dell’FMI, il Fondo Monetario Internazionale, in visita nel nostro Paese per esaminare lo stato e la situazione della nostra economia, ritengono che forse è necessario reintrodurre una tassa sulla casa, ed in particolare sulla prima, abolita da tempo. Stiamo parlando della odiata ICI, l’imposta comunale sugli immobili, che con gioia milioni di italiani oramai non pagano più. Pur tuttavia, l’assenza di questa tassa quale introito per le casse degli Enti locali, ha creato non poche difficoltà ai Comuni che molto spesso si sono trovati costretti a tagliare i servizi. Non a caso, con il federalismo fiscale, ed in particolare con quello cosiddetto municipale, l’attuale Governo in carica mira a riequilibrare la situazione permettendo in materia di fiscalità ai Comuni di avere maggiori margini di manovra.

Secondo quanto riportato dal Portale di annunci immobiliari online Idealista.it, il Fondo Monetario Internazionale vede di buon occhio l’entrata in vigore ed a regime del federalismo fiscale municipale visto che in questo modo i Comuni avranno più libertà di decisione, così come in futuro la cosiddetta Imu, applicata sulle seconde case e sugli immobili ad uso produttivo, dovrebbe permettere agli Enti locali di uscire da una situazione difficile.

L’Ici, imposta comunale sugli immobili, lo ricordiamo, è una tassa ancora in vigore solo sulle case diverse dalla prima, ma anche su quelle che, siano esse prime o seconde case, appartengono a categorie catastali tali che questi immobili sono identificabili come abitazioni di lusso. Stiamo parlando, nello specifico, di abitazioni signorili, delle ville lussuose e dei castelli. E se l’imposta comunale sugli immobili (Ici) sulle seconde case si paga, su quelle in affitto ricordiamo come i proprietari di immobili già dall’anno in corso, ai fini della dichiarazione dei redditi da locazione, possano avvalersi di un’imposta sostitutiva che va sotto il nome comune di cedolare secca sugli affitti.

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