Immobili: controversie, dall’avvocato al mediatore

di Redazione Commenta

Spread the love

In materia di controversie immobiliari, a partire da questioni inerenti la proprietà delle case, da oggi, lunedì 21 marzo 2011, scatta una importante rivoluzione, consistente nello specifico nell’entrata in vigore della cosiddetta mediazione obbligatoria.

Per molte tipologie di controversie, infatti, non si potrà più ricorrere direttamente al Tribunale per far valere i propri diritti, ma tutto deve passare, sempre e comunque, attraverso la figura del cosiddetto mediatore. In pratica viene fissata l’obbligatorietà della conciliazione che sinora, invece, era facoltativa. Questa rivoluzione non è piaciuta agli ordini forensi, che sono in stato di agitazione, ma in ogni caso è molto probabile che in questo modo, a regime, il sistema giudiziario sarà meno ingolfato per quel che riguarda la mole di cause civili da gestire.

Ma da questa rivoluzione cosa e chi ci guadagna e, nello stesso tempo, cosa e chi ci perde? Ebbene, in accordo con quanto riporta il portale di annunci immobiliari online Idealista.it, riprendendo un articolo apparso sul Corriere.it, con la mediazione obbligatoria c’è un termine massimo di 15 giorni, da parte proprio del mediatore, per convocare le parti in “causa”. Dopodiché ci sono quattro mesi per chiudere la vertenza e per trovare una soluzione condivisa per cui possa raggiungersi positivamente una conciliazione.

La mediazione obbligatoria, in particolare, scatta per i comodati d’uso, per le locazioni, per le controversie inerenti la proprietà immobiliare, ma anche per le successioni ereditarie e per la divisione dei beni. Se la conciliazione non si raggiunge, allora può scattare il ricorso al Tribunale con una grossa novità; nel caso in cui infatti la sentenza del giudice coincida con la proposta/soluzione di conciliazione del mediatore, allora le spese processuali scatteranno a carico di chi in sede di mediazione obbligatoria l’ha rifiutata. In questo modo non solo si dovrebbero alleggerire i carichi per la giustizia ordinaria, ma per i consumatori dovrebbero registrarsi grossi risparmi di tempo e di denaro. Nei prossimi mesi si vedrà se questa rivoluzione avrà sortito gli effetti sperati.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>