Immobiliare Sardegna 2012

di Redazione Commenta

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Notizie molto negative per il mercato immobiliare sardo. A riportarle è il quotidiano online Sardegna Oggi, che fa il punto sulle elaborazioni statistiche compiute dallo studio Fimaa – Confcommercio di Cagliari, federazione che riunisce circa 450 agenti immobiliari e mediatori in tutta la regione, e che ha raccolto i dati che forniscono uno spaccato piuttosto chiaro della situazione: dal 2007 al 2011 il saldo delle transazioni registrerebbe un calo del 32 per cento, che potrebbe arrivare addirittura al 50 per cento con gli ultimi dati 2012.

Ma vediamo più nel dettaglio cosa sta accadendo nel mercato immobiliare sardo, ricordando che i dati statistici sopra e sotto elencati si basano su rilevazioni concrete, e non previsionali (in proposito, consultate anche il nostro speciale sugli sconti case vacanza). “La quotazione media del 2011 ammonta a quasi 1400 euro per metro quadrato” – afferma il quotidiano Sardegna Oggi – “La Fimaa ha riscontrato una crescita generalizzata, soprattutto nei capoluoghi dell’isola e nelle località balneari. A Cagliari città in particolare, i prezzi delle quotazioni vanno da un minimo di 1700 euro di Quartiere Castello, fino ad un 3000 euro per metro quadro del Quartiere del Sole. Nell’hinterland invece prezzi più contenuti: A Decimomannu sono stati riscontrati una media di 1200 euro per metro quadro, per Uta mediamente 900 euro”.

I centri limitrofi sembrano inoltre essere preferiti non solamente da chi cerca prezzi più accessibili, quanto anche da coloro che desiderano poter avere accesso a tipologie di abitazione introvabili nelle città come Cagliari, come case singole o villette a schiera. Per questo motivo l’hinterland dal 2009 al 2011 ha mostrato, nei dati raccolti dalla Fimaa, un andamento di transazioni di mercato migliore rispetto a quanto avviene in centro città.

Di qui, un vero e proprio appello lanciato dalla Fimaa, che sottolinea come “le mediazioni nel mondo immobiliare richiedono professionalità e competenza” e come occorra “che ogni agente immobiliare abbia un suo mansionario, in modo che vengano verificate le stime effettuate per gli immobili. Le turbative di mercato sono corresponsabili di queste impennate dei prezzi, occorre affidarsi a persone qualificate e professionali e che, soprattutto, non diano pareri ‘a sentimento’”.

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