Investimenti immobiliari, seguire l’esempio britannico

di Redazione Commenta

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Per rinvigorire lo stagnante mercato immobiliare locale, il governo britannico ha lanciato un maxi piano che prevede la realizzazione di circa 100 mila nuove abitazioni entro la fine del 2015. Il piano è in realtà in uno stadio ben più avanzato rispetto a quanto si possa inizialmente immaginare, visto e considerato che per tutta l’estate i dipartimenti locali si sono impegnati nell’individuazione di aree dove poter instaurare i nuovi complessi residenziali.

Il governo si appresta pertanto a lanciare questo piano di realizzazione di abitazioni che, almeno in un primo momento, rimarranno di proprietà statale. Lo stesso governo non ha inoltre escluso di dare via a una seconda fase nella realizzazione degli immobili di cui sopra, qualora le esigenze dovessero incrementare con il passare degli anni, e rendendosi disponibile a toccare la soglia massima delle 200 mila unità abitative da realizzare.

Allo stesso tempo, il Ministero competente sembra essere particolarmente interessato a produrre una ulteriore iniziativa a supporto del mercato immobiliare locale, relativa alla possibilità di incentivare le autorità locali a stimolare i piani di intervento su aree inutilizzate e di proprietà pubblica, che potrebbero essere invece efficacemente utilizzati per realizzare delle zone abitative, specialmente laddove si avverta l’esigenza di sviluppare il mercato immobiliare.

L’idea britannica ci sembra particolarmente utile per cercare di rilanciare il mercato immobiliare della macro zona, particolarmente depresso a causa della crisi economica internazionale, se si fa eccezione di alcune aree più ristrette, come la capitale londinese. Anche qui in Italia il progetto potrebbe trovare applicazione, se vi fosse una politica lungimirante in tal senso: lo Stato è d’altronde uno dei principali proprietari terrieri del Paese, e introdurre nel mercato nuove abitazioni a valore commerciale contenuto, potrebbe consentire di riavviare le transazioni di compravendita, pur senza nuocere eccessivamente alle oscillazioni dei prezzi di mercato.

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