Mercato immobiliare non residenziale ancora in calo

di Redazione Commenta

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Ieri abbiamo avuto modo di tracciare qualche profilo relativo all’andamento del mercato immobiliare degli uffici in Italia. Cerchiamo oggi di allargare la panoramica sul comparto, andando a comprendere in che modo stia andando il settore non residenziale del mattone tricolore, grazie agli ultimi dati che sono stati forniti dall’Osservatorio del Mercato Immobiliare. Dati che, anticipiamo, non denotano alcun miglioramento rispetto a quanto stimato.

L’Osservatorio del Mercato Immobiliare ha infatti puntualizzato il trend assunto dal comparto nel 2012, sottolineando una decisione contrazione rispetto al 2011. “Se, infatti, il comparto residenziale fa registrare una variazione del 25,8 per cento” – evidenziava il quotidiano La Stampa a commento dei dati diffusi – “il terziario perde il 26,6 per cento e il commerciale il 24,7 per cento”.

In attenuazione il settore produttivo, con una diminuzione del comparto immobiliare relativo di 19,7 punti percentuali. L’Osservatorio ricorda in proposito che uffici, negozi e capannoni rappresentano, insieme, il 93,1 per cento delle unità immobiliari non residenziali in termini di stock nazionale e che per queste categorie si è registrata una prima flessione dal biennio 2006 – 2007, poi proseguita nel 2008 (vedi anche il nostro recente approfondimento sul mercato immobiliare degli uffici nel 2013, del quale abbiamo parlato appena pochi giorni fa in riferimento alle stesse elaborazioni statistiche).

Tuttavia, concludeva La Stampa, “il vero e proprio crollo si è registrato però nel biennio 2011-2012. Il settore negozi e laboratori ha conosciuto una flessione superiore al 24%, toccando i valori minimi in Abruzzo e Molise, dove i volumi di compravendita sono scesi di circa il 40%. I capannoni, la cui concentrazione più ampia si ha nei comuni che non costituiscono capoluogo (contrariamente a quanto avviene per le altre tipologie di immobili del settore non residenziale), hanno visto scendere i volumi relativi agli scambi del 19,7%”.

Per quanto concerne infine il leasing immobiliare, nel 2012 il controvalore dei nuovi contratti si è dimezzato rispetto al 2011.

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