 Secondo le ultime rilevazioni compiute dall’Istituto Nazionale di Statistica, nel corso dei primi 9 mesi dell’anno le erogazioni di mutui casa sarebbero crollate, con una flessione su base annua pari al 39,1 per cento. Un calo che risulterebbe essere ancora più accentuato nel Sud e sulle Isole, dove la percentuale di decremento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente ha toccato dei picchi di gravità particolarmente drammatici.
Secondo le ultime rilevazioni compiute dall’Istituto Nazionale di Statistica, nel corso dei primi 9 mesi dell’anno le erogazioni di mutui casa sarebbero crollate, con una flessione su base annua pari al 39,1 per cento. Un calo che risulterebbe essere ancora più accentuato nel Sud e sulle Isole, dove la percentuale di decremento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente ha toccato dei picchi di gravità particolarmente drammatici.
Secondo quanto commentava Il Corriere della Sera a sottolineatura dei dati statistici formulati dall’Istat, e pubblicati nel suo periodico report, “le concessioni di ipoteche immobiliari a garanzia di mutui, finanziamenti e altre obbligazioni verso banche e soggetti diversi dalle banche registrano una calo annua del 39,5 per cento. Il calo è particolarmente accentuato nelle isole (-50,6 per cento) e al Sud (-42,8 per cento)”
Inoltre, l’Istat rileva, con riferimento al solo terzo trimestre dell’anno, che il ribasso è pari al 37,8 per cento, replicando pertanto le cattive performance del secondo trimestre, quando i mutui erogati diminuirono del 41,2 per cento (tra i tanti nostri approfondimenti compiuti su tale materia, vedi anche il nostro recente focus circa la possibilità di introdurre nuovi requisiti per i mutui).
Ancora, evidenziava Il Corriere, “l’Istat fa notare come i mutui, i finanziamenti e le altre obbligazioni con costituzione di ipoteca immobiliare accesi nelle due ripartizioni del Nord (Nord-ovest 19.789 e Nord-est 15.195) coprono più della metà delle convenzioni effettuate nel periodo. Inoltre, anche nel terzo trimestre è nei centri minori che si registra il maggior numero di convenzioni per mutui, finanziamenti e obbligazioni (59,3 per cento). Ciononostante, la variazione tendenziale negativa (-38,5 per cento) è stata più accentuata di quella riscontrata nelle città metropolitane (-36,8 per cento)”.
Stando alle principali previsioni sui successivi trimestri, la situazione delineata dai primi 9 mesi del 2012 non dovrebbe aver subito alcun miglioramento. Ne consegue che è molto probabile che l’Istat sia costretta a presentare dei dati fortemente negativi anche nelle prossime edizioni del report.
