Piano Casa del Governo, che fine ha fatto?

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Dopo i buoni dati comunicati dall’Istat, l’Istituto Nazionale di Statistica, in merito alle richieste di mutui nel primo trimestre di quest’anno in Italia, nella giornata di ieri è arrivata la doccia fredda dal fronte dell’edilizia. Proprio l’Istat, infatti, ha reso noto che nel secondo trimestre di quest’anno il comparto delle costruzioni in termini di produzione ha fatto registrare una contrazione del 2,4% che, considerando la rettifica in base ai giorni di calendario, è ancor più ampia con un -3,6%.

Il Codacons, che già sul rialzo dei mutui aveva messo in guardia del fatto che la crisi c’è e continua tra le famiglie, una volta appreso il dato sulla produzione in edilizia ha sottolineato come ogni entusiasmo dell’ultima ora sia stato sostanzialmente privo di fondamento.

Ma l’Associazione, nel chiedere anche che fine abbia fatto il Piano Casa del Governo, ritiene necessario che venga avviato nel nostro Paese un “Piano Scuola” per il quale poi vengano effettuati puntuali aggiornamenti sullo stato di avanzamento dei lavori al fine di mettere a norma le tantissime scuole che in Italia continuano ancora a non essere state messe in sicurezza. Il Codacons ricorda come il Piano Casa messo a punto dal Governo sarebbe dovuta essere la chiave di volta per uscire dalla difficile congiuntura finanziaria, economica ed occupazionale, ma per tante ragioni non è stato così.

Allo stesso modo, si può dire che, considerando i dati relativi alla produzione edile, siano privi di fondamento i titoli di numerosi giornali che hanno titolato come il mattone in Italia sia tornato a sorridere, e come il mattone in Italia sia tornato ad attrarre investitori e famiglie. La realtà secondo l’Associazione è un’altra, e nonostante le misure annunciate in pompa magna gli stanziamenti sono ridicoli se si considera che ci vorrebbero ben 13 miliardi di euro solo per affrontare nel nostro Paese il rischio dei terremoti.

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