Le possibilità per i giovani di comprare casa

di Redazione Commenta

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Il mercato immobiliare negli ultimi anni è stato caratterizzato da una situazione bloccata. La crisi economica degli anni scorsi ha modificato il panorama e la situazione è che sono pochi sia i venditori sia i compratori. I prezzi si sono abbassati e le banche non sono più un sostegno solido visto che hanno aumentato le loro sofferenze e che stanno realizzando un piano di dismissioni che tocca il mercato immobiliare in modo negativo.

I mutui sono difficili da ottenere e le coppie non hanno la sicurezza economica e lavorativa per chiederli. Il lavoro è spesso precario e allora diventa difficile immaginare di potere comprare una casa.

La crisi del mercato immobiliare si vede da diversi dati pubblicati in questi anni. Uno studio dell’Osservatorio del mercato immobiliare ha mostrato come la crisi c’è dal 2006. Lo scorso anno c’è stato un calo del 7,5%.

Queste difficoltà rendono un sogno per una giovane coppia senza un contratto a tempo indeterminato comprare una casa. Il governo ha però pensato di dare una mano alle giovani coppie con il “Fondo per l’accesso al credito per l’acquisto della prima casa da parte delle giovani coppie coniugate o dei nuclei familiari anche monogenitoriali con figli minori”. Il Decreto ministeriale del 17 dicembre 2010 ha stabilito questo fondo di 50 milioni di euro volto a consentire di ottenere il mutuo per l’acquisto della prima casa. Dal 2014 il Fondo può essere utilizzato anche dai giovani che hanno meno di 35 anni, un contratto di lavoro atipico e un reddito fino a 40 mila euro.

Il governo Renzi ha invece lavorato al Plafond casa che è un altro fondo. Questi è entrato in vigore a gennaio e mette a disposizione 2 miliardi di euro come garanzia alle banche. Al fondo possono accedere le giovani coppie e le amiglie numerose o con un soggetto disabile per l’acquisto o la ristrutturazione della casa.

Ci sono quindi delle possibilità per comprare casa, ma il mercato immobiliare è in crisi ed è difficile che si riprenda se non cambiano altri elementi dell’economia.

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