Stati Uniti, stabile l’industria delle costruzioni

di Redazione Commenta

Nel mese di ottobre l'industria delle costruzioni negli Stati Uniti si è avvicinata alla stabilizzazione.

Spread the love

L’industria delle costruzioni immobiliari degli Stati Uniti è rimasta stabile, ad ottobre, dopo la contrazione degli affari riscontrata a settembre, quando conseguì la quinta flessione di fila.

Gli investimenti del mese di settembre, infatti, calarono dell’1,6% rispetto al periodo di riferimento precedente. Le analisi compiute sui dati diffusi dal Dipartimento del Commercio di Washington rivelano che la causa principale di quella flessione fu riconducibile al buon numero di progetti commerciali abbandonati, e a un incremento degli spazi industriali rimasti invenduti nel corso dei mesi precedenti.

Secondo opinione diffusa tra gli analisti americani, l’industria delle costruzioni residenziali potrebbe stabilizzarsi dopo l’estensione dei benefici fiscali concessi agli acquirenti prima casa da parte del governo, con scadenza 30 aprile 2010 contro precedente termine fissato nella giornata del 30 novembre 2009.

Per quanto riguarda invece i dati già conseguiti, oltre alle caratteristiche generali dell’attuale scenario, due sono le ulteriori cause che sembrano aver soffocato la ripresa delle costruzioni.

La prima sembra essere riconducibile al fattore meteorologico. Ottobre è stato un mese molto piovoso rispetto a quanto gli Stati Uniti erano abituati ad assistere, con un livello di precipitazioni record nell’ultimo secolo, stando ai dati della NOAA (National Oceanic and Atmospheric Adiministration).

Inoltre nel mese di ottobre sono cresciute le esecuzioni immobiliari, con un numero di abitazioni finite sul mercato perfino superiore a quanto atteso dagli analisti. Un elemento che ha contribuito a frenare lo sviluppo dei prezzi e far propendere qualche operatore per un’attesa di tempi migliori.

Sul futuro peserà invece la manna relativa al mercato del lavoro, con un tasso di disoccupazione che nello stesso mese di ottobre era salito già al 10,2%, per il livello più elevato dal 1983, e previsioni per il prossimo anno che danno lo stesso tasso in doppia cifra per almeno tutto il primo semestre, e una probabile flessione sul finire del 2010.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>