Niente IMU sulla seconda casa se ci abitano i figli

di Redazione Commenta

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Su Immobiliare.it leggiamo una sintesi interessante delle decisioni prese dal Governo rispetto all’IMU. La tassa sulla seconda casa sarà abolita quanto a vivere nella seconda casa di proprietà dei genitori, ci sono i figli. 

In genere i genitori assicurano una rendita o un tetto sulla testa dei figli. Per questo comprano seconde e terze case in cui va a finire la prole. E se poi fossero costretti a vendere per le tasse? Adesso non accadrà più. Scrive immobiliare.it

Ad oggi questi investimenti, registrati come seconde case nella stragrande maggioranza dei casi, sono soggette al pagamento dell’Imu, ma è al vaglio una proposta che prevede l’esenzione dalla tassa se l’immobile è concesso in comodato d’uso a un parente di primo grado a cominciare, ovviamente, dai figli.

Ad annunciare la possibile modifica alla legge di stabilità attualmente in discussione al Senato è stata una delle relatrici, la senatrice Federica Chiavaroli. Di certo la proposta, come le altre che si stanno analizzando in aula, dovranno affrontare la non ignorabile difficoltà delle scarse risorse. Per finanziare questa abolizione e gli altri cambiamenti al vaglio la disponibilità economica è di appena 300 milioni di euro. Oggettivamente non tantissimi.

La modifica annunciata dalla senatrice Chiavaroli non è stata ancora analizzata da un punto di vista finanziario, ma è ritenuto un cambiamento importante perché, secondo dati ufficiali dell’Istat, riguarderebbe circa l’8% dei cittadini italiani.

Fra i provvedimenti che potrebbero entrare a far parte della legge di stabilità anche quello che prevede l’introduzione di alcune agevolazioni fiscali per chi dà in affitto un immobile a canone concordato.

Rimane invece ancora aperto e piuttosto acceso lo scontro sui comuni. Ancora una volta, nonostante le dichiarazioni del ministro Padoan, il presidente dell’ Anci Piero Fassino si è recato a Roma per battere i pugni sul tavolo e portare all’attenzione del Governo centrale le forti perplessità e i timori che l’abolizione della Tasi genera in sede all’associazione che rappresenta.

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