Acquisto prima casa giovani: solo con l’aiuto dei genitori

di Redazione Commenta

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Oltre tre decimi delle transazioni di acquisto immobiliare abitativo riguarda giovani under 35. Peccato che la notevole proporzione di clientela meno anziana che procede al compimento della desiderata operazione di acquisto della prima casa non sia rappresentativa di una completa autonomia patrimoniale e reddituale da parte dei più giovani, quanto della possibilità e della volontà di aiutare i figli da parte dei relativi genitori.

A sostenerlo è una facile interpretazione dei dati forniti da un recente studio di Tecnocasa, secondo cui il 30,8% delle operazioni di acquisto della casa appartiene alla fascia di età compresa tra i 18 e i 34 anni, seconda solamente alla fascia di età tra i 35 e i 44 anni, che ha assorbito il 31,8% degli acquisti, e contro il 18,7% degli acquirenti di età anagrafica compresa tra i 45 anni e i 54 anni.

Sempre secondo la ricerca effettuata dall’operatore immobiliare, solamente il 56,2% degli acquirenti avrebbe richiesto un mutuo per poter avere accesso alla transazione desiderata. Ne consegue che la rimanente parte non ha fatto ricorso allo strumento creditizio. Ma non solo: chi compra casa attraverso un finanziamento bancario, lo fa con strumenti dal loan-to-value sostanzialmente limitato, pari anche al solo 50% del valore dell’immobile (di qui, probabilmente, anche l’influenza del settore bancario, sempre più prudente a concedere credito).

PERCENTUALE ACQUISTO DA AGENZIA IMMOBILIARE

Ancora, metà degli acquirenti è costituita da coppie coniugate. Quasi due terzi dei venditori sono inoltre coniugati, e frequentemente vanno a ricerca della casa di sostituzione. Più della metà dei venditori cambia casa a scopo migliorativo o per necessità di liquidità (61,9%), mentre minore è l’impatto di coloro che desiderano cambiare casa perchè devono trasferirsi (il 22,6%) oppure perchè cambiano struttura familiare (15,9%). Tra coloro che vendono casa perchè vogliono trasferirsi, vi sono principalmente i neopensionati (il 30,5% ha più di 65 anni) e i giovani trasfertisti (il 26,2%).

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