Affitti: “cedolare secca”, fumata nera

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Se ne parla da anni, parecchi, fin troppi, ma ogni volta che in Parlamento e nelle Commissioni arriva nelle Aule il provvedimento sulla “cedolare secca”, la delusione è grande, grandissima; venerdì scorso, infatti, non è stata raggiunta, a causa di alcune astensioni, la maggioranza per approvare nel nostro Paese il provvedimento che avrebbe probabilmente contribuito a fare emergere in Italia un’ampia fetta di affitti che attualmente sono rigorosamente in nero.

Questo perché un simile provvedimento nel breve comporterebbe l’assunzione di un minor gettito da parte dello Stato, e visto che c’è da mantenere il massimo rigore contabile, e visto che il Governo ha in queste ultime ore già tagliato gli acconti Irpef di questo fine mese, l’appuntamento con la tassazione fissa sugli affitti appare, salvo clamorose sorprese, rimandato a data da destinarsi.

Nell’ambito dell’iter di discussione e di approvazione della Legge Finanziaria 2010, il provvedimento, pur tuttavia, non è detto che non venga nuovamente ripresentato, ma la strada è tutta in salita visto che da un lato ci sono i Sindacati che chiedono e spingono per la detassazione delle tredicesime, e dall’altro ci sono le imprese e le società di capitali che chiedono, da parecchio tempo, un alleggerimento sull’Irap. Intanto, secondo l’Assoedilizia, la decisione del Governo di “affossare” l’approvazione della “cedolare secca” sugli affitti costituisce, specie in una fase congiunturale come quella attuale, un grave errore di politica economica da parte dell’Esecutivo.

Secondo l’Assoedilizia, infatti, lo Stato con la “cedolare secca” potrebbe ottenere un incremento di prodotto interno lordo stimato all’interno dell’intervallo dell’1-1,5%, che corrisponde alla bellezza di 20 miliardi di euro soggetti a tassazione. Il Centro Studi Fisco ed Economia dell’Assoedilizia, inoltre, ritiene che debba essere riequilibrato il rapporto tra la prima casa di proprietà e l’immobile in locazione, cosa che può avvenire sia con il “recupero” degli affitti in nero, sia con l’assorbimento di immobili esistenti.

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