Andamento erogazioni mutui

di Redazione Commenta

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I mutui vengono erogati con sempre maggiore parsimonia da parte delle banche italiane. Il risultato è che la contrazione complessiva appare essere particolarmente grave, e in grado di pregiudicare la positiva tenuta del mercato immobiliare italiano. È ben noto come la stretta creditizia esercitata dagli istituti di credito nazionali sia oramai prossima a riguardare qualsiasi area del territorio tricolore, comprese le grandi città e le metropoli di principale riferimento, che pure – almeno in un primo momento – avevano garantito una migliore resistenza alla crisi.

Ad ogni modo, è altrettanto vero che la contrazione delle erogazioni di mutui casa non ha riguardato tutte le aree della Penisola nello stesso modo. Il portale MutuiSupermarket.it, in collaborazione con Crif, ha pertanto compiuto un interessante confronto evolutivo, scoprendo in quali zone del Paese i mutui hanno subito dei veri e propri crolli, e in quali altre zone si sta invece cercando di rappresentare una migliore tenuta (vedi anche Confronto tassi mutui Italia – UE).

Ebbene, per quanto concerne le sole erogazioni del terzo trimestre 2012, le città con i cali più forti sarebbero state Bari e Torino, con un passo indietro che – rispetto allo stesso trimestre del 2011 – ha rappresentato percentuali pari al 67% e al 64%. La situazione appare essere particolarmente grave anche nelle altre grandi città italiane, con Milano in calo del 61%, Venezia del 59%, Napoli del 58%, Roma, Palermo e Venezia del 56%.

Notizie deludenti anche sul fronte dell’altro dato statistico che la ricerca MutuiSupermarket – Crif ha avuto modo di indagare: l’importo medio erogato. Ebbene, Varese e Bergamo sarebbero titolari delle performance peggiori, con un calo rispettivamente pari al 26,3% e al 14%. In controtendenza solamente Vicenza e Brescia, con la prima che registra un incremento dell’importo medio erogato per mutui casa pari all’1,7%, e un incremento della seconda pari addirittura al 7%.

Complessivamente, le prestazioni del sud Italia appaiono essere notevolmente peggiori del Centro Nord del Paese.

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