Bolla immobiliare 2013?

di Redazione Commenta

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Anche se i timori sembrano essere in parte sopiti, non è escluso che il 2013 possa condurre in ambito italiano una sgradita bolla immobiliare. Il 2012 ha d’altronde assistito a un arresto molto significativo delle compravendite, con diminuzioni che hanno toccato e superato il 20 per cento per tutti i principali comparti del mercato del mattone tricolore. Ma questo basta realmente per lanciare il timore di uno scoppio di una bolla immobiliare nel corso dei prossimi mesi?

In realtà, anche se potrebbe non esser corretto di parlare di avvenuto scoppio della bolla immobiliare, qualcosa di molto grave è già accaduto. Basta considerare che il 2012, rispetto al 2006 (pertanto, poco prima della crisi del settore) ha portato le compravendite in diminuzione del 46 per cento. A ciò si aggiunga che la situazione del mercato bancario è estremamente compromessa, con rischi di credit crunch mai nascosti, e con una stretta creditizia che sta tagliando fuori dalla possibilità di accesso ai mutui un ampio recinto di potenziali debitori e acquirenti (vedi anche Previsioni Immobiliare britannico negative per il 2013).

Ad ogni modo, a fronte di una folta schiera di analisti che ritiene che il futuro a breve termine sarà caratterizzato da un ritorno e da un’accentuazione delle difficoltà, fino a provocare un crac del mattone, c’è anche chi sostiene che in realtà il mercato immobiliare sarebbe atteso da un futuro un po’ più roseo.

A sostenere tali convinzioni è la situazione del sistema privato italiano, contraddistinto da esposizioni decisamente più basse di quelle dei Paesi concorrenti, e circa la metà di quanto rilevato in Spagna. Inoltre, il basso livello dei tassi di interesse potrebbe spingere nuovamente in rialzo i mutui appena le banche distenderanno le proprie maglie del credito, riprendendo a erogare in maniera più convinta. Inoltre, rispetto al parametro di confronto spagnolo, in Italia non vi sarebbe un così significativo eccesso di costruzioni, né un’esplosione incontrollata delle sofferenze (vedi anche il nostro approfondimento Mercato immobiliare spagnolo in leggera ripresa).

Voi che ne pensate?

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