Case Rimini 2012

di Redazione Commenta

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Il mercato immobiliare di Rimini non sembra potersi distinguere dal resto del comparto nazionale. Anche nella zona di riferimento, infatti, il mercato immobiliare risente pesantemente della crisi (in proposito, ecco quando conviene investire) che sta conducendo le compravendite in forte ribasso, con un incremento contemporaneo delle richieste di affitto. Una situazione che continua a peggiorare, con ovvi riflessi anche nel mondo del lavoro nell’edilizia.
In termini più specifici, la crisi che sta colpendo il mercato immobiliare ha prodotto, a Rimini, una flessione delle vendite pari a circa 20 punti percentuali. Certo è che all’interno del mercato del mattone riminese vi è ancora qualche segmento in grado di garantire buone prestazioni all’utenza. Tuttavia è ben difficile cercare di separare la tendenza di segmenti più forti (lusso e seconde case) da quello principale, relativo a chi acquista una casa di fascia media.

Particolarmente penalizzate è, in tal senso, il peso della stretta creditizia, con i potenziali acquirenti che continuano a fronteggiare una situazione contraddistinta da una ristrettezza di erogabilità da parte delle banche. Ne consegue che chi non può permettersi di comprare una casa (una platea in fase di rapido allargamento) alimenta la gamma di persone che cercano un’abitazione in affitto, trovando una pronta offerta.

“Spesso chi voleva vendere e non ci riesce” – sottolinea in merito Luciangela Paiano, che di Fiaip è la presidente per la provinca di Rimini – “decide di metterlo in affitto. Chiaramente bisogna tenere i piedi per terra e considerare un aggiustamento congruo dei canoni di locazione. Sicuramente in questo momento le agenzie immobiliari fanno molti più affitti che vendite”.

“Anche noi come associazione” – conclude Paiano – “abbiamo perso degli associati proprio perchè la gente fa fatica in questo momento a tirare fuori il costo dell’iscrizione. Non solo, in molti stanno pensando di chiudere proprio gli uffici e presumo che per la fine dell’anno qualche collega non sarà più presente sulla piazza”.

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