Cedolare secca: Fiaip, una conquista per l’immobiliare

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E’ stata accolta con un plauso dalla Fiaip, Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali, l’entrata in vigore nel nostro Paese della cedolare secca sugli affitti, ovverosia il regime fiscale, opzionale, che prevede sui redditi da locazione l’applicazione di un’imposta sostitutiva. Secondo la Federazione trattasi di una importante conquista per il mercato immobiliare nell’ambito di una vera e propria battaglia portata avanti dalla Fiaip ma anche da tante altre Associazioni della piccola proprietà immobiliare, tra cui la Confedilizia. Secondo quanto dichiarato da Paolo Righi, Presidente della Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali, a differenza di come la pensano invece i Sindacati degli Inquilini, la cedolare secca sugli affitti abbasserà la pressione fiscale e, di conseguenza, andrà a sbloccare il mercato immobiliare con ricadute positive non solo per i proprietari degli immobili, ma anche per chi vive in affitto.

Questo perché da un lato, a fronte di tasse più basse, i proprietari saranno incentivati a locare immobili che sono liberi, e che in Italia sono tanti, mentre gli inquilini su tutto il territorio nazionale, di conseguenza, avranno una maggiore possibilità di scelta. La cedolare secca sugli affitti, lo ricordiamo, trattandosi di un’imposta sostitutiva è in tutto e per tutto una “flat tax” in quando sostituisce non solo le tasse ai fini Irpef e le addizionali, ma anche l’imposta di bollo e quella di registro; il tutto a patto che, ricorda la Fiaip, l’immobile sia affittato ad uso residenziale, e che il proprietario degli immobili, a fronte della fruizione della tassazione agevolata, rinunci al vedersi applicate le rivalutazioni del canone di affitto ai fini Istat.

Nei giorni scorsi l’Agenzia delle Entrate ha comunicato le modalità attuative della cedolare la cui aliquota, lo ricordiamo, è pari al 19% per i contratti di affitto concordati, ed al 21% per quelli stipulati sul mercato libero. L’Amministrazione finanziaria dello Stato, inoltre, ha dato tempo fino al 6 giugno 2011 per la scelta del regime di imposta per quei contratti in scadenza dal 7 aprile 2011 e fino proprio al 6 giugno 2011.

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