Crollo mercato immobiliare italiano nel primo trimestre

di Redazione Commenta

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Nel corso del primo trimestre dell’anno il mercato immobiliare italiano ha subito un vero e proprio crollo, perfino più negativo della maggior parte delle attese. La colpa? “E’ tutta dell’Imu” – afferma il presidente del centro studi nazionale della Fiaip, Mario Condò de Satriano, che punta il dito contro l’introduzione dell’imposta municipale unica e contro ciò che definisce “il terrorismo mediatico che è stato fatto attorno a questa nuova tassa”.

Il Corriere del Mezzogiorno è intervenuto a lungo sull’argomento, sottolineando come sia un inizio 2012 molto nero per il mercato immobiliare italiano. “Nei primi tre mesi dell’anno” – afferma il quotidiano – “i dati dell’Agenzia del territorio parlano chiaro, le vendite sono colate a picco di ben 19,6 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2011. Mai visto un dato così negativo. E altrettanto impietosi sono i numeri nelle grandi città che solitamente sono quelle che tengono. Nei grandi centri il calo è stato in media del 20% con picchi a Palermo, -26,5%, Genova, -21,8%, Firenze, -21,1%, e Roma, -20,6%. Leggermente meglio Torino e Bologna con un calo di circa il 18%, Milano, -10,7%, e Napoli, -9,8%”.

Ma Condò torna subito a parlare della nuova tassa. “Si è creato” – afferma il presidente – “un clima generalizzato di paura e sfiducia in larga parte fortemente amplificato dalla falsa informazione di chi ha dipinto l’Imu come la più devastante delle tasse. Dopo lo scorso 18 giugno termine ultimo per pagare la prima rata dell’imposta, molti italiani si sono accorti che non era una tassa tanto amara”.

Non solo Imu, comunque: difficoltà di accesso al credito, forte pressione fiscale con conseguente diminuzione dei risparmi per le famiglie, calo demografico, sfiducia nei confronti dei mercati europei, politica comunitaria di difficile comprensione, contribuiscono al nuovo crollo dell’immobiliare tricolore.

Continueremo a monitorare l’evoluzione del settore anche nel corso dei prossimi mesi. Continuate a tenerci d’occhio.

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