Decreto Milleproroghe: le novità sull’immobiliare

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Sfratti prorogati al 31 dicembre del 2011 a favore di quelle famiglie disagiate che vivono in Italia in Comuni aventi alta densità abitativa. E’ questa una delle misure presenti nel cosiddetto Decreto Milleproroghe che è stato approvato dal Senato della Repubblica, con il voto di fiducia, e che ora passa per l’approvazione definitiva presso l’Aula parlamentare della Camera dei Deputati. Nel dettaglio, possono fruire della proroga dello sfratto quelle famiglie che, aventi un reddito non superiore ai 27 mila euro, hanno all’interno del nucleo familiare persone con un’età superiore ai 65 anni, portatori di handicap o malati terminali, oppure ancora figli a carico.

Non c’è quindi inserita la misura di proroga degli sfratti per morosità incolpevole, indipendentemente dalle caratteristiche del nucleo familiare, che colpisce purtroppo sempre più famiglie a causa del calo dei redditi per effetto della crisi finanziaria ed economica che ha portato alla cassa integrazione ed a tantissimi licenziamenti.

Un’altra novità del Milleproroghe che riguarda l’immobiliare, in accordo con quanto riporta il Portale di annunci online Idealista.it, per tutto il corrente anno, nella Regione Campania, sono stati sospesi i provvedimenti di demolizione legati a sentenze penali; il tutto a patto che gli immobili per cui viene sospesa la demolizione siano ad uso abitativo, quindi come prima casa ad uso residenziale, e che la famiglia non abbia altre soluzioni di tipo abitativo. In ogni caso, il Milleproroghe impone fino a fine anno lo stop alla demolizione nel caso in cui l’Ente locale o la Protezione Civile, ai fini dell’abbattimento della casa, abbia riscontrato pericoli tali da mettere a rischio l’incolumità pubblica.

Il Milleprogoghe, così come già ampiamente preannunciato nelle scorse settimane, introduce anche la proroga per quel che riguarda la denuncia delle cosiddette case fantasma. Il termine ultimo per la regolarizzazione è ora quello del 30 aprile del 2011, oltre il quale, a carico dei ritardatari, scatterà in automatico la cosiddetta “rendita presunta” non con la notifica a mezzo posta, ma direttamente con l’affissione presso l’Albo Pretorio.

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