Edilizia abitativa: Umbria, approvato il Piano regionale

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Nella Regione Umbria l’edilizia abitativa, ed in particolare l’accesso alla casa a canone accessibile a favore, tra l’altro, di giovani coppie e famiglie in difficoltà ed a rischio di sfratto, subisce una netta accelerazione. Questo dopo che, su proposta di Stefano Vinti, Assessore ai lavori pubblici della Regione Umbria, la Giunta ha approvato, così come previsto dalle disposizioni del DL del “Piano nazionale di edilizia abitativa”, il “Piano regionale di edilizia abitativa” che consta di una buona dotazione finanziaria, di cui poco più di 5,4 milioni di euro di risorse statali.

Ma ci sono anche risorse dei Comuni ed Ater per 1,14 milioni di euro, 4,8 milioni di euro quali proventi dalla vendita del patrimonio immobiliare Ater, e 8,16 milioni di euro di risorse provenienti dal Bilancio della Regione Umbria.

Secondo quanto dichiarato proprio dall’Assessore Vinti, il Piano nell’immediato andrà a fronteggiare quella che in materia abitativa rappresenta una vera e propria emergenza allo stesso modo di come, purtroppo, è accaduto e sta accadendo un po’ ovunque sul territorio nazionale a causa degli effetti nefasti legati alla crisi finanziaria ed economica

Nell’ambito del Piano regionale è inoltre prevista la riqualificazione ed il recupero dei centri storici, la costruzione di case con criteri eco-compatibili, un’accelerazione dal fronte della bioarchitettura, e l’incremento del patrimonio residenziale pubblico dell’Ater. I fondi sopra elencati serviranno, tra l’altro, anche per sostenere e completare i cosiddetti “PUC2”, ovverosia i Programmi urbani complessi di seconda generazione, tra cui quelli di Marciano e di Città di Castello che erano rimasti in stand by a causa del precedente esaurimento dei fondi a disposizione.

Inoltre, secondo quanto si legge sul sito Internet della Regione Umbria, l’Amministrazione ha come obiettivo anche quello di realizzare uno studio di fattibilità che sia funzionale ma anche propedeutico all’istituzione di un Fondo immobiliare locale con la partecipazione di imprese costruttrici e cooperative edilizie.

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