Il Governo reintroduce il condono edilizio

di Redazione Commenta

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Sono giorni caldi per il Governo con il Decreto Milleproroghe che introduce a sorpresa il piano casa e presenta un nuovo condono edilizio.  Un emendamento del senatore Lucio Malan -in quota  Pdl-  al al decreto agiunto in commissione Affari Costituzionali del Senato, volto al rilancio dell’economia attraverso l’attività edilizia, prevede, “con disposizioni aventi validità temporale definita, interventi di trasformazione edilizia e territoriale, in particolare mediante il riconoscimento di forme di incentivazione volumetrica e di semplificazione, anche in deroga alle norme e agli strumenti di pianificazione vigenti in materia territoriale e urbanistica”.

Si tratta in tutto e per tutto di un nuovo condono edilizio e se l’opposizione ieri in Senato è insorta, c’è anche una parte della popolazione che esulta, contenta di poter sanare gli abusi edilizi, compresi quelli commessi prima del 2003.

Vengono tolti i paletti riguardanti gli abusi commessi ai danni di beni ambientali e paesaggistici, che sono anch’essi condonabili. Si tratta di una norma retroattiva: “la speciale sanatoria di cui al presente articolo si applica anche agli abusi edilizi realizzati entro il 31 marzo 2003”.

Si potrà fare domanda entro il 31 dicembre 2010. Non manca la sospensione dei procedimenti in atto: “sono sospesi – recita l’emendamento – tutti i procedimenti sanzionatori, di natura penale ed amministrativa, già avviati, anche in esecuzione di sentenze passate in giudicato, fino alla definizione delle predette istanze”.

Ma il governo trova una dura opposizione extraparlamentare nella Cgil che avverte: “Mentre il nostro Paese – si legge nella nota – necessita di essere messo in sicurezza dai tanti dissesti idrogeologici, e dal permanente rischio sismico; mentre il ‘parco edilizio’ ha bisogno di verifiche profonde e di interventi di messa in sicurezza; mentre bambini, donne e uomini muoiono sotto le macerie di edifici fatiscenti e/o mal costruiti; mentre troppe famiglie subiscono sfratto o pignoramento perche’ la crisi non permette loro di pagare l’affitto o la rata di mutuo; mentre il vero Piano per l’edilizia sociale e’ praticamente fermo e il Fondo sociale per l’Affitto viene decurtato ogni anno, in Parlamento qualcuno della maggioranza propone un altro, l’ennesimo, condono edilizio”.

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