Immobiliare Italia: il punto sul mercato residenziale

di Redazione Commenta

Spread the love

Lo scorso anno in Italia, rispetto al 2009, c’è stata una moderata quanto incoraggiante ascesa del numero delle compravendite di abitazioni. E’ questo uno dei dati salienti emerso da un Rapporto sul mercato residenziale che ha effettuato l’Agenzia del Territorio in collaborazione con l’ABI, Associazione Bancaria Italiana. Nel dettaglio, rispetto al 2009, nel 2010 ci sono state 617.286 transazioni con un aumento dello 0,5%; l’incremento è frutto di una crescita decisamente più robusta, e pari al 5,2%, nei capoluoghi, mentre nei Comuni non capoluogo c’è stata una discesa dell’1,6%. Questa tendenza è in linea tra l’altro con l’andamento delle quotazioni immobiliari, caratterizzate non a caso da un ritorno alla rivalutazione nelle grandi città e nei medi centri, mentre nei Comuni con minore popolazione il mercato nel suo complesso ha mostrato quei segnali di sofferenza che ancora ci si porta dietro dalla crisi finanziaria ed economica.

Non a caso ABI ed Agenzia del Territorio hanno rilevato come nelle prime otto città italiane il mercato residenziale lo scorso anno sia cresciuto anno su anno di quasi il 7% con un controvalore delle transazioni a 24,4 miliardi di euro, il 7,6% in più rispetto al 2009. Nel 2010 comunque i bassi tassi di interesse, per effetto di una discesa media, anno su anno, pari all’1%, hanno portato le famiglie ad una maggiore frequenza di stipula di mutui ipotecari per l’acquisto di abitazioni; con la conseguenza che i mutui sono aumentati del 9,4% circa a fronte di un controvalore complessivo del capitale erogato che è balzato addirittura del 15%.

Sarà importante ora capire se il mutato scenario sui tassi di interesse, passati in una dinamica palesemente rialzista, non comporterà per i primi mesi del corrente anno, ed in generale sul primo semestre 2011, un rallentamento della domanda di mutui ipotecari da parte delle famiglie che in tal senso potrebbero temporeggiare visto che l’euribor oramai è su valori più che doppi rispetto ai minimi storici.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>