Immobiliare non residenziale, nuove stime per gli USA

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Negli Stati Uniti il 2010 sarà un anno ancora grigio per gli investimenti immobiliari commerciali o nelle strutture ricettive: - 13% il giro di business previsto rispetto al 2009.

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Stando a una recente ricerca condotta dall’American Institute of Architects, gli investimenti nella costruzione delle proprietà immobiliari ad uso non residenziale o abitativo (pertanto, in sintesi, le strutture ricettive, gli edifici da adibire a sede di uffici, o, ancora, i centri commerciali) dovrebbero subire un nuovo consistente decremento nel corso del prossimo anno, con una proporzione ragionevolmente in doppia cifra.

Per l’Istituto, infatti, il 2010 sarà il secondo anno consecutivo in cui si riscontrerà un declino nei prezzi delle proprietà immobiliari commerciali o ad uso d’affari, con un passo indietro perfino peggiore rispetto a quello preventivato pochi mesi fa. L’ultimo report dell’A.I.A., infatti, aggiornato al mese di luglio 2009, prevedeva una flessione dei prezzi pari al 12%, un punto percentuale in meno rispetto al – 13% stimato in questi primi giorni del 2010.

Il gruppo di Washington ha comunque confermato che il 2010 dovrebbe anche essere l’ultimo anno di questa serie negativa, e che già sul suo finire si dovrebbe cogliere l’occasione di poter assistere all’avvio di un trend di ripresa; il 2011 è invece intravisto come un anno di rilancio per il settore immobiliare ad uso non residenziale o abitativo, con uno sviluppo che tuttavia non si è ancora in grado di quantificare con ragionevole certezza.

Già il 2010, inoltre, dovrebbe rappresentare un significativo rallentamento rispetto al trend decrescente del 2009; nell’anno di recente conclusione, infatti, la flessione dei prezzi delle proprietà immobiliari commerciali o ad uso d’affari è stata pari al 20% rispetto ai valori medi conseguiti nel 2008. Il 2010 sarà quindi un periodo negativo, ma con buone prospettive di predisposizione di un rilancio nel breve termine.

L’accuratezza delle previsioni dell’A.I.A. dipenderà tuttavia dall’evoluzione delle condizioni del mercato del lavoro statunitense, che negli ultimi mesi del 2009 ha ridotto in maniera importante le richieste di spazi di vendita e di uffici. Per Moody’s Investors Service, il numero di spazi liberi nel segmento potrebbe toccare il 20% entro la metà dell’anno in corso.

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