Immobiliare Regno Unito, il calo non coinvolgerà tutte le Regioni

di Redazione Commenta

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Ultimamente abbiamo dedicato parecchio spazio all’approfondimento su quanto sta accadendo all’interno del mercato immobiliare del Regno Unito, un’area in grado di catalizzare investimenti immobiliari importanti, soprattutto per quanto concerne le aree urbane maggiormente gettonate e, all’interno di queste, con una predominanza davvero netta di quanto viene impiegato nel mattone londinese.

Abbiamo anche riportato diversi studi che sostengono come l’andamento delle transazioni e dei prezzi delle proprietà immobiliari abitative subirà un calo nel corso del prossimo anno, coinvolgendo in maniera diversificata i diversi territori oggetto di periodico monitoraggio per quanto concerne l’andamento delle quotazioni immobiliari, abitative, industriali e commerciali.

Ebbene, recentemente è stata pubblicata anche un’altra analisi, meno pessimista, che rivelerebbe come l’andamento del mercato immobiliare del Regno Unito non sarà così deprimente sul breve termine. La Assez, infatti, ha dichiarato che i prezzi del mercato immobiliare nazionale cresceranno del 3% nel corso del 2012, con una media che sarà tuttavia il frutto di oscillazioni piuttosto ampie.

In altri termini, l’attuale differenza tra l’andamento dei prezzi delle case nel Nord della zona, e nel Sud del Regno, continuerà a persistere e ad allargarsi nel corso del prossimo anno, trascinata dall’incremento delle incertezze economiche, e da un andamento del tasso di disoccupazione che deluderà la maggior parte degli analisti.

Assez stima altresì che l’offerta di proprietà immobiliari rimarrà sostanzialmente bassa nel corso dei prossimi mesi, mentre i canoni di locazione subiranno una crescita piuttosto dinamica, con un aumento di circa 5 punti percentuali ogni anno. Il mercato dei mutui sarà ancora contraddistinto da forte restrizioni nelle politiche delle banche, come conseguenza diretta delle turbolenze dell’eurozona.

Insomma, il mercato immobiliare del 2012 crescerà leggermente, ma le difficoltà congenite continueranno a persistere, rinviando una speranza di incremento omogeneo solamente al 2013 o, più probabilmente, al successivo 2014.

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