Mutui cari anche con spread in calo

di Redazione Commenta

Spread the love

Gli spread tra i Btp e i Bund sono in calo, ma il mercato dei mutui continua ad esser contraddistinto per costi del denaro ancora molto elevati. Questa e altre considerazioni sembrano essere il frutto di una vasta osservazione dell’attuale mercato dei mutui italiani, con le banche che mantengono un atteggiamento estremamente prudente, a fronte di una timida reazione da parte di famiglie e imprese, che desidererebbero approfittare di un conveniente andamento dei prezzi delle case per poter realizzare i propri sogni abitativi, e non solo.

“Purtroppo” – afferma Vito Lops sull’edizione online de Il Sole 24 Ore – “un sondaggio di Casa24 Plus condotto tra 29 principali istituti di credito che erogano mutui in Italia, evidenzia che siamo ancora nella fase di immobilismo, una fase in cui le banche preferiscono navigare a vista piuttosto che cambiare drasticamente rotta e tornare a spingere l’acceleratore sulle erogazioni che viaggiano al ritmo del -50% rispetto allo scorso anno. C’è addirittura chi ammette, dietro però garanzia di anonimato: «Non c’è fretta per perdere la redditività che oggi il mutuo è tornato a dare a valle dei rialzi degli spread dell’ultimo anno, oggi ci sono le condizioni per mantenere tale redditività». Non c’è fretta perché in media gli spread applicati su un mutuo variabile si attestano intorno al 4,1% mentre quelli a tasso fisso sono al 4,3% (fonte Mutuisupermarket.it). Un abisso rispetto all’1,5% chiesto nella primavera 2011. In parole spicciole la strategia di molti istituti è offrire meno mutui ma con margini di guadagno molto alti”.

“Dal lato dei mutuatari” – prosegue il magazine de Il Sole 24 Ore – “questa strategia è meno evidente perché nel frattempo gli indici di riferimento europei che si aggiungono allo spread per il calcolo del tasso finale del mutuo (ovvero gli Euribor per i mutui variabili e gli Eurirs per i fissi) sono caduti, per effetto della crisi europea, sui minimi di sempre. Per questo motivo i tassi finali non sono alle stelle ma relativamente contenuti (intorno al 3,5-4,5% per i variabili e al 5,5-6,5% per il fisso). Con il paradosso, però, che oggi lo spread bancario incide per anche più del 90% sul tasso finale: ad esempio chi stipula un prestito variabile al tasso del 3,05% (è questa la migliore offerta sul mercato) paga, in termini di spread, il 2,8% (il 91%). Determinante anche l’incidenza sui mutui a tasso fisso, seppur siano ormai una quota residuale del mercato: il miglior tasso si attesta oggi al 5,27% con spread al 2,90%”.

A proposito di mutui, qui il nostro speciale sulle richieste prevalenti da parte degli uomini.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>