Patrimonio immobiliare Italia 2012

di Redazione Commenta

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Secondo quanto emerso all’interno del Festival Green Economy di Distretto, a Sassuolo, il panorama immobiliare italiano sarebbe il più vecchio d’Europa, e richiede una rapida inversione di tendenza: il 5 per cento richiederebbe infatti interventi urgenti, mentre ben il 40 per cento richiede interventi di manutenzione straordinaria. A parlarne è stato il quotidiano il Tempo, che ha raccolto le dichiarazioni a margine dell’evento sopra anticipato, incentrato sulle evoluzioni tecniche nell’edilizia e sul ruolo del settore delle costruzioni.

“Il mercato delle costruzioni in Europa ha un volume d’affari di 1.319 miliardi di euro, il 50,6% dei quali destinati alle ristrutturazioni, un comparto che, al contrario delle nuove abitazioni, è in continua crescita dal 1995 ad oggi” – ha affermato Francesco Toso, ricercatore del Cresme, il Centro di ricerche economiche sociali di mercato per l’edilizia e il territorio, intervenuto all’auditorium di Confindustria Ceramica in occasione del Festival Green Economy di Distretto.

“In Italia” – aggiunge ancora Toso sulle pagine del quotidiano – “la crescita economica non segue la crescita demografica e nell’industria delle costruzioni, che nel 2011 ha registrato un valore di 207 miliardi di euro, tiene la qualità così come è necessario un potenziamento dell’housing sociale (…) Gli investimenti in energie rinnovabili hanno superato quelli in nuove costruzioni mentre il consumo di energia all’interno dei nostri edifici è maggiore del 50% rispetto al 1980, in controtendenza con l’industria che invece registra un -11%”.

Riqualificare è pertanto la proprità da osservare quando si guarda all’analisi del patrimonio immobiliare italiano. Secondo Gian Marco Revel, della Piattaforma Italiana Costruzioni, “nel futuro gli investimenti dovranno essere concentrati nella riqualifica del patrimonio esistente, nelle cosiddette smart cities e nelle infrastrutture, svincolandosi dalle logiche di prezzo, dai tradizionalismi costruttivi e da appalti che non tengono conto dell’evoluzione tecnologica, puntando su sicurezza, sostenibilità, accessibilità e fruibilità”.

Continueremo ad aggiornarvi su questo interessante tema anche nel corso della prossima settimana, con un approfondimento ad hoc.

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