Piano Casa: Governo punta al suo rilancio

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Rilanciare il “Piano Casa“. E’ questa una delle misure annunciate ieri dal Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nel corso di un’intervista alle reti Rai, ed in particolare nel corso del Tg1 della sera. Il Premier, in particolare, punta, così come ha detto, a “dare una scossa all’economia“, e di certo il settore dell’immobiliare e dell’edilizia in tal senso è trainante nel nostro Paese.

D’altronde i risultati sinora ottenuti dal Piano Casa non sono stati esaltanti per diverse ragioni, salvo qualche eccezione a livello regionale. Innanzitutto il Piano Casa delle Regioni non è stato approvato con tempistiche uniformi; inoltre, le Leggi di adozione del Piano Casa nazionale non sempre hanno permesso una semplificazione della burocrazia a carico delle imprese e delle cooperative edilizie, ragion per cui, anche per le famiglie che, nel rispetto dei requisiti, hanno deciso di ampliare gli immobili, l’iter non è stato facile. Il Piano Casa è stato approvato nella fase peggiore per il ciclo economico, ragion per cui i soldi in circolazione, e quindi, gli investimenti, non erano quelli che magari ci sono adesso che un po’ di ripresa la stiamo vedendo.

Secondo quanto riporta il Portale di annunci immobiliari online Idealista.it, citando un articolo apparso sul Corriere.it, Il Premier Silvio Berlusconi ha messo in risalto come il Piano Casa non sia decollato per colpe degli Enti locali e delle Regioni, difendendo così al riguardo l’operato del Governo. Il Premier, sempre in base a quanto riportato dal Quotidiano, ha inoltre puntato il dito, sul mancato decollo del Piano Casa, sulle Amministrazioni regionali e su quegli Enti locali governati dalla sinistra che avrebbero tarpato le ali al rilancio dell’edilizia.

Nel complesso l’idea del Premier di rilanciare il Piano Casa non può non essere ben accolta dal settore edile che ancora a fatica sta cercando di uscire dalla congiuntura difficile. Ma oltre ad un Piano Casa “rilanciato”, le imprese del settore, da tempo, chiedono anche maggiori semplificazioni burocratiche e, nello stesso tempo, anche più facilità nell’accesso ai leasing, ai mutui, ai prestiti ed ai finanziamenti attraverso il canale bancario e magari con interessi applicati meno onerosi.

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