Prezzi case in calo del 5 pc nel prossimo biennio

di Redazione Commenta

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Secondo quanto affermato dal primo Rapporto sul mercato immobiliare, nel corso del biennio 2013 – 2014 si registrerà un ulteriore decremento dei prezzi degli immobili in Italia, con un passo indietro del 5 per cento per il primo anno, e del 3,9 per cento per il secondo anno. Nonostante il calo dei prezzi, le famiglie dovranno fare i conti con la crisi e, difficilmente, rinvigoriranno il proprio interesse per l’acquisto di immobili abitativi.

In particolar modo, affermava Nomisma, con dichiarazioni riportate dal magazine Il Mondo, “la nuova contrazione dei prezzi è dovuta al deterioramento della situazione economica generale e del settore immobiliare in particolare. Secondo le stime di Nomisma, nel 2013 per le abitazioni i prezzi medi delle abitazioni a valori correnti oscilleranno dal -4,3 per cento al -5,2 per cento (nel 2014 dal -2,4 per cento al -3,9 per cento); per gli uffici dal -4,7 per cento al -5,2 per cento (nel 2014 dal -2,7 per cento al -3,8 per cento); per i negozi dal -4,1 per cento al -4,9 per cento (nel 2014 dal -2,2 per cento al -3,9 per cento)”.

Secondo quanto spiegato da Luca Dondi, responsabile del settore immobiliare di Nomisma, “il ridimensionamento dei prezzi non è, in assenza di un ripensamento delle politiche creditizie, un elemento sufficiente a riportare verso il comparto una quota significativa della domanda potenziale. Nonostante il quadro recessivo e la continua erosione del reddito disponibile, l’interesse per l’acquisto immobiliare delle famiglie italiane risulta più che doppio rispetto agli attuali livelli di attività” (vedi anche uno dei nostri ultimi approfondimenti sull’andamento del mercato immobiliare italiano, attraverso le rilevazioni dell’Istat sul trend assunto dalle quotazioni delle abitazioni nazionali, relative a uno degli ultimi trimestri passatii).

Insomma, per i prossimi mesi la situazione delle quotazioni immobiliari dovrebbe continuare a peggiorare. Contrariamente a quanto inizialmente previsto, inoltre, nemmeno il secondo semestre dell’anno riuscirà a rinvigorire la fiducia di investitori e famiglie sul futuro del mattone tricolore.

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