Regno Unito, prezzi case in calo anche nel 2010

di Redazione Commenta

Hometrack prevede per il 2010 un calo dei prezzi delle case del Regno Unito pari all'1%.

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Hometrack ha pubblicato una nuova attesa stima su ciò che potrebbe divenire il mercato immobiliare del Regno Unito nel corso del neo entrato 2010. Un report che per certi versi non aggiunge niente di nuovo a ciò che già sapevamo, e che conferma come alcune situazioni contingenti dovrebbero rendere più annosa la lenta risalita del mercato immobiliare locale, con particolare riferimento al livello dei prezzi delle proprietà.

Stando alle considerazioni diramate da Hometrack, le determinanti principali in grado di rallentare la crescita del mercato immobiliare saranno rappresentate principalmente dalla situazione occupazionale, con un tasso di chi cerca un lavoro dato in crescita almeno per tutta la prima parte dell’anno, e dallo scenario delle agevolazioni fiscali per gli acquirenti della prima casa (e non solo), che la società dà in fase di peggioramento per l’anno in corso.

Il gruppo di ricerca con sede a Londra ha pertanto precisato che – dopo un 2009 che si è chiuso con una sostanziale invariabilità dei prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo – il 2010 sarà caratterizzato da una lenta e lunga flessione, pur compressa in una contrazione pari ad un punto percentuale rispetto ai valori immobiliari riscontrati come base di partenza nella giornata del 1 gennaio del corrente anno.

Hometrack ha inoltre ricordato come durante l’ultimo mese del 2009 i prezzi siano aumentati dello 0,1% rispetto al precedente mese di novembre: il prezzo medio di una proprietà immobiliare ad uso abitativo nel Regno Unito è ora cresciuto a quota 156.900 sterline, pari al cambio attuale a circa 250 mila dollari.

Sul fronte legato alle previsioni del mercato del lavoro, che come abbiamo visto è considerato come una delle principali determinati della presumibile ripresa dell’immobiliare locale, Hometrack ricorda che a causa della crisi economico finanziaria hanno perso il lavoro oltre 600 mila persone, con un numero previsto in aumento anche nel corso dei prossimi mesi.

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