Stati Uniti, ancora calo nella vendita di case usate

di Redazione Commenta

Negli Stati Uniti terzo calo consecutivo mensile nel numero di compravendite di case non nuove.

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Nonostante gli sforzi da più parte compiuti per risollevare in maniera duratura le attività del mercato immobiliare americano, una recente ricerca della NAR ci conferma che il numero di case vendute (non nuove) negli Stati Uniti durante il mese di febbraio è diminuito nuovamente, per il terzo mese consecutivo, portando gli acquisti in flessione dello 0,6% a un volume annualizzato pari a 5,02 milioni di unità.

Cala anche il prezzo medio di vendita: le negoziazioni di compravendita immobiliare portano infatti a un controvalore delle abitazioni non nuove pari a un livello medio inferiore dell’1,8% rispetto a quello riscontrato nel corso dello stesso mese di febbraio dell’anno precedente.

Per gli analisti questa fragile ripresa non si rafforzerà fino a quando il mercato del lavoro non riprenderà vigore, con un tasso di disoccupazione ancora troppo alto, e un’incertezza sul futuro occupazionale eccessivamente presente.

Oltre ai dati di cui sopra, il mercato statunitense degli immobili presenta un volume di case non nuove offerte per l’acquisto pari a 3,59 milioni di unità, in crescita del 9,5% rispetto all’anno precedente. Per le stime compiute dagli economisti locali, occorrerebbero circa 8,6 mesi per piazzare sul mercato tutte le proprietà esistenti, per un valore cresciuto rapidamente rispetto a quello riscontrato a gennaio, quando il lasso temporale occorrente era inferiore agli 8 mesi.

Per quanto riguarda il solo segmento degli appartamenti, le compravendite sono diminuite dell’1,4% a un volume annualizzato pari a 4,37 milioni di unità. Le vendite di altre unità abitative hanno invece portato il dato in flessione del 4,8% a 650 mila unità.

Delle quattro macro regioni che compongono gli Stati Uniti, due su quattro hanno ottenuto una decisa flessione della variabile, guidati dal – 4,7% dell’area occidentale. Nel sud invece le vendite sono diminuite dell’1,1%, contro una crescita del 2,4% nel Nord Est e uno sviluppo del 2,8% nel Midwest.

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