Stati Uniti, cresce la fiducia dei proprietari di casa

di Redazione Commenta

Negli Stati Uniti cresce la fiducia dei proprietari di casa.

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Stando a quanto recentemente pubblicato sui principali quotidiani statunitensi, l’indice di misura della fiducia dei proprietari casa da parte della National Association of Home Builder – Wells Fargo avrebbe subito un incremento a quota 17 punti, rispetto ai 15 punti sui quali si era assestato durante il corso del mese precedente. Quanto conseguito dall’indicatore è sicuramente al di là delle rosee aspettative degli analisti, sebbene occorra sempre ricordare come qualsiasi valore sotto la soglia del 50 punti rappresenti una condizione di fiducia insoddisfacente nei confronti del futuro.

La crescita di due punti ha comunque rappresentato motivo di soddisfazione per gli osservatori e gli operatori del settore, significando almeno parzialmente che le condizioni del mercato immobiliare degli Stati Uniti stanno giungendo finalmente a stabilizzazione: rimarrà tuttavia da chiarire cosa accadrà quando il supporto governativo a suo tempo approvato giungerà a scadenza, senza presumibile rinnovo.

Potenzialmente, eventuali influenze negative su tal fronte potrebbero essere controbilanciate da un miglior andamento del mercato dell’occupazione: attualmente il tasso di disoccupazione si aggira intorno alla doppia cifra, e sebbene non sono previsti sostanziali miglioramenti nel brevissimo termine, la maggioranza degli analisti sembra pronta a scommettere su un ritorno tra i 9 e i 9,5 punti percentuali entro la fine dell’anno.

Un altro elemento positivo dovrebbe poi essere rappresentato da un andamento piuttosto mite dei tassi di interesse, che stanno mantenendo relativamente convenienti le transazioni di finanziamento immobiliare. Inoltre, i prezzi delle case potrebbero entrare in un range piuttosto attraente anche nel corso dei prossimi mesi, con una stabilizzazione oramai raggiunta in molte aree della nazione.

D’altro canto, influenza negativa potrebbe essere esercitata dal grande volume di pignoramenti immobiliari, che dovrebbero far confluire tra le fila dell’offerta un enorme numero di unità abitative, superando il record del 2009 (2,82 milioni di case) e probabilmente sorpassando anche la soglia delle 3 milioni di unità, forti di una partenza molto nera già nel mese di gennaio (+ 15% su base annua).

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