Stati Uniti, l’immobiliare dipenderà dall’occupazione – Harvard

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Secondo una recente ricerca dell'Università di Harvard, lo sviluppo del mercato immobiliare locale dipenderà dalla ripresa dello scenario occupazionale.

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Un report condotto dall’Università di Harvard sostiene che la crescita dell’occupazione sarà il fattore chiave per lo sviluppo del mercato immobiliare statunitense, che potrà estendersi sul medio periodo – e pertanto ben oltre l’esaurimento dello stimolo derivato dalla previsione del beneficio fiscale governativo – solamente nell’ipotesi di significativo miglioramento delle condizioni del mercato del lavoro.

L’elevato tasso di disoccupazione che sta caratterizzando lo scenario occupazione statunitense, sta infatti altresì mantenendo su soglie eccessive il volume di pignoramenti, scoraggiando il mercato immobiliare dalla formazione di una domanda duratura e sostenibile nel futuro non a breve termine.
 
Il tasso di disoccupazione negli Stati Uniti è sceso nel corso dello scorso mese, ma è ben lungi dal poter annoverare un equilibrio ottimale. Il livello dei disoccupati è infatti pari a 9,7 punti percentuali a maggio 2010, contro i 9,9 punti percentuali del mese di aprile, come confermato dal Dipartimento del Lavoro nello scorso report datato 4 giugno. Per l’intero 2010, è probabile che il tasso di disoccupazione possa assestarsi intorno ai 9,6 punti percentuali, che rappresenterebbe il livello più elevato dal 1983.

Lo studio di Harvard pone poi l’accento sulla positiva contribuzione riscontrata in seguito all’applicazione dell’oramai noto (almeno per i lettori di Io Compro Casa) bonus fiscale di 8 mila dollari, che l’amministrazione Obama predisposte per gli acquirenti di una prima casa che avessero siglato un preliminare di vendita entro il 30 aprile, per poi portare a compimento la transazione immobiliare entro il 1 luglio 2010.

L’esaurimento del beneficio sembra però aver scoraggiato i futuri acquirenti. Stando a un’altra recentissima analisi, infatti, il numero di cittadini americani che ritiene di concludere un’operazione immobiliare nel corso dei prossimi sei mesi è calato a 1,9 punti percentuali a maggio, dopo aver toccato un massimo degli ultimi sette mesi, a marzo, pari a 2,8 punti percentuali.

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