Stati Uniti, l’indice MBA cresce del 13,6% (16/4)

di Redazione Commenta

Cresce la richiesta di nuovi finanziamenti: merito della scadenza del beneficio fiscale, e di un tasso medio in calo sui mutui.

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La Mortgage Bankers Association ha pubblicato i dati relativi all’andamento del proprio indice di riferimento per l’ultima settimana di rilevazione a nostra disposizione (quella terminata il 16 aprile). Stando a ciò che rivela l’Associazione, l’indice avrebbe subito un incremento piuttosto deciso, con un ritmo che lo stesso istituto ha dichiarato di non avere riscontrato nel corso delle ultime sette settimane di monitoraggio.

L’indice MBA, che misura le nuove richieste di finanziamenti immobiliari, ha infatti subito un aumento di 13,6 punti percentuali durante la settimana terminata il 16 aprile. Il merito va attribuito a un corposo incremento delle richieste di mutui per rifinanziamenti, che hanno conseguito una crescita di 15,8 punti percentuali grazie a un ribasso dei tassi di interesse medi applicati ai mutui, che hanno reso più conveniente le operazioni di sostituzioni di esposizioni debitorie già in essere presso gli istituti di credito americani.

Bene anche la crescita delle domande di mutuo per operazioni immobiliari di acquisto casa, che si sono sviluppate in doppia cifra al ritmo di 10,1 punti percentuali.

La motivazione principale di questo scenario è comunque riferibile a un elemento che presto esaurirà i propri effetti benefici sulle condizioni dell’immobiliare americano. Sulla base delle disposizioni previste dall’amministrazione Obama, è infatti necessario che vengano stipulati dei cotnratti preliminari di acquisto entro la fine del mese di aprile, per beneficiare del vantaggio fiscale di 8 mila euro riservato agli acquirenti di una prima casa.

È pertanto probabile che, in virtù dell’avvicinarsi di questa scadenza, un numero crescente di potenziali acquirenti abbia deciso di anticipare la transazione di acquisto della prima casa, contribuendo a gonfiare il dato dell’MBA.

La seconda motivazione è invece riferibile, come già preannunciato, al tasso medio applicato ai mutui, sceso al 5,04% per le scadenze a 30 anni, contro il 5,17% rilevato nella settimana di confronto precedente. In calo anche gli oneri per i finanziamenti immobiliari contraddistinti da scadenze inferiori.

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