Stati Uniti, vendite di case in crescita dell’11%

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Stati Uniti, le vendite di case crescono dell'11%. Ma è merito soprattutto degli incentivi fiscali previsti dal governo, che presto andranno a esaurirsi.

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Negli Stati Uniti le vendite di proprietà immobiliari abitative sono cresciute dell’11% nel terzo trimestre dell’anno. Secondo gli analisti locali, gran parte del merito andrebbe ricondotto allo sgravio fiscale riconosciuto per le transazioni aventi ad oggetto acquisti di case da adibire a residenza principale come prima abitazione di proprietà.

Annaulizzando i dati, la National Association of Realtors segnala che le vendite di case unifamiliari e appartamenti condominiali non nuovi sono cresciute a 5,3 milioni di unità, con un prezzo medio pari a 177.900 dollari, in calo di circa l’11% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Ci si domanda tuttavia quale sarà l’andamento delle vendite: come detto, una buona parte delle determinanti di questo risultato positivo vanno ricondotte ai programmi governativi di incentivo e di supporto economico. Piani che l’amministrazione Obama ha voluto prolungare, prevedendo, in data 6 novembre, di estendere i vantaggi previsti anche per le prossime settimane.

Inoltre, il dato non sembra essere così omogeneo se si valuta con attenzione l’andamento di ognuna delle 153 aree metropolitane monitorate dalla National Association of Realtors. Di queste, infatti, ben 123 hanno registrato un decremento dei prezzi per le case usate durante il terzo trimestre, nonostante la spinta delle vendite verso l’alto. Trenta aree hanno invece riscontrato un parallelo incremento dei prezzi, insieme a una crescita del numero delle transazioni.

Per ciò che concerne il futuro, l’Associazione si dice abbastanza preoccupata dall’andamento del mercato del lavoro, e dalle strette creditizie da parte delle banche. Le prospettive, insomma, non sembrano essere particolarmente rosee, ed è probabile che, ancora per qualche mese, i prezzi siano destinati a contrarsi.

La domanda, in particolare, dovrebbe risentire di un tasso di disoccupazione oramai in doppia cifra, che ha raggiunto il 10,2% ad ottobre (il record dal 1983) e che dovrebbe mantenersi oltre il 10% almeno per il primo semestre del 2010.

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