Studio Lloyds sui prezzi delle case nel Regno Unito

di Redazione Commenta

Lloyds definisce "non sostenibile" l'incremento dei prezzi delle case nel Regno Unito.

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In queste settimane stiamo leggendo numerosi studi sull’andamento del mercato immobiliare del Regno Unito. Segnali contrastanti provengono da oltremanica, dove accanto a accenni di ripresa vi sono numerose analisi che auspicano maggior cautela nel valutare gli sviluppi del settore.

Uno dei più recenti report sul real estate del Regno Unito è quello di Lloyds Banking Group, uno dei principali istituti di credito britannici, che ha definito come “non sostenibile” l’attuale crescita dei prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo (e non) della zona.

Secondo Lloyds, infatti, i valori delle proprietà immobiliari residenziali, commerciali e industriali non proseguiranno la loro strada di crescita nel corso dei prossimi mesi. La società prevede anzi un 2010 nel quale i prezzi subiranno una lunga fase di stagnazione, con possibili flessioni, anche significative.

Stando allo studio della banca, riassunto in un comunicato stampa diffuso negli scorsi giorni, i prezzi delle case nel Regno Unito rimarranno “stabili sia nel 2009 che nel 2010”, e i prezzi delle proprietà commerciali rimarranno pressoché invariati dopo il calo del 15% nell’anno in corso.

È importante rilevare come l’istituto di credito che ha condotto l’analisi abbia – con queste dichiarazioni – compiuto sostanzialmente un passo indietro rispetto agli annunci di agosto, quando stimò un incremento dei prezzi pari al 2% nel corso del prossimo anno: evidentemente, come si evince dai contenuti dello stesso studio, le condizioni fondamentali sottostanti il real estate locale sono peggiorate fortemente, e secondo alcuni osservatori non è escluso che Lloyds possa presto metter mano alle proprie stime verso un ulteriore peggioramento.

Nel tormentato mercato delle proprietà immobiliari commerciali, durante il mese di settembre i prezzi sono cresciuti dell’1,1%, per un incremento record da oltre tre anni a questa parte. Il segmento commerciale, per la compagnia – e secondo studi similari pubblicati nelle scorse settimane, dovrebbe realizzare una performance peggiore di quello abitativo, in termini relativi.

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