Tasse sulla casa record italiano

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Tra i vari record non certo invidiabili, l’Italia detiene anche quello delle tasse sulla casa. Stando a quanto rivela una recente indagine, infatti, considerando le imposte sulle proprietà immobiliari (dirette e indirette), nel 2009 l’Italia poteva “vantare” una pressione fiscale pari all’1,45 per cento rispetto all’1,44 per cento della media Ocse, all’1,32 per cento dell’Unione europea e all’1,26 per cento dell’Eurozona. Vediamo allora a quali considerazioni è giunto lo studio, condotto da Confedilizia.

Il report ricorda come due anni in Italia l’imposta di registro sugli immobili era dello 0,72 per cento del Prodotto Interno Lordo, mentre in Germania era dello 0,2 per cento, in Francia dello 0,38 per cento e la media Ocse arrivava allora 0,31 per cento.

Nella stessa sede di presentazione del report il presidente di Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani, definisce un vero e proprio atto di giustizia rivedere il prelievo fiscale sulle abitazioni, contestando la tesi del 2011 del governo Monti, secondo cui “la tassazione era particolarmente bassa. La realtà è che abbiamo una pressione fiscale smodata che provoca reazioni a catena su proprietà e mercato, compravendita e affitto, eppure nella legge di stabilità all’esame di Montecitorio non c’è alcun riscontro al riguardo e sull’Imu la chiusura è assoluta” – aggiunge Sforza Fogliani (vedi anche il nostro approfondimento sul piano di rilancio del settore immobiliare).

Ancora, il numero 1 di Confedilizia ricorda come “la discriminazione della proprietà diffusa“, rispetto ai fondi immobiliari e alle società quotate, che invece godono di agevolazioni fiscali per 500 milioni di euro, rischia di acuire ulteriormente le tensioni nel comparto, divenendo – prosegue ancora Corrado Sforza Foglianifonte di distorsioni che causano al sistema effetti recessivi”.

Anche nelle prossime settimane continueremo a monitorare le principali opinioni sul tema, cercando in tal modo di capire quali sono i margini di evoluzioni del comparto.

Continueremo pertanto ad aggiornarvi in futuro: continuate a tenerci d’occhio!

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