Fondi chiusi per l’edilizia residenziale, progetto in Emilia-Romagna

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Al fine di sostenere sul territorio l’edilizia residenziale sociale, in Emilia-Romagna l’Amministrazione regionale punta ad una partecipazione ai Fondi immobiliari chiusi, e per questo sarà messo a punto un apposito progetto di legge. Questo progetto ha già ricevuto il via libera da parte della Giunta della Regione Emilia-Romagna con l’obiettivo di fare in modo che sul territorio ci siano alloggi ai quali le famiglie possano accedere a condizioni più convenienti rispetto a quelle che ci sono sul libero mercato. A fronte di un milione di euro di stanziamenti messi sul piatto dall’Amministrazione regionale, a valere sull’anno in corso, con il provvedimento licenziato dalla Giunta sarà ora possibile andare ad utilizzare le risorse messe a disposizione dalla Cdp, la Cassa Depositi e Prestiti, con il fine di promuovere i fondi immobiliari chiusi, ma anche gli altri strumenti finanziari previsti al fine di incrementare sul mercato l’offerta dei cosiddetti alloggi sociali.

Nel dettaglio, la nuova disciplina regionale prende spunto da un lato dalla Legge nazionale numero 133 del 2008, ovverosia il piano nazionale di edilizia abitativa, e dall’altro dal piano territoriale regionale sia per costruire nuove abitazioni, sia per andare a valorizzare quelle esistenti attraverso degli interventi di recupero ad hoc.

Secondo quanto dichiarato da Gian Carlo Muzzarelli, Assessore alle Attività Produttive della Regione Emilia-Romagna, con il provvedimento licenziato dalla Giunta l’Amministrazione è andata a mettere a segno nella filiera dell’abitare un altro importante tassello. Questo perché gli strumenti finanziari, tra cui proprio i Fondi immobiliari chiusi, possono attivare importanti sinergie ed alleanze tra pubblico e privato che poi sfocino nella messa a punto di un’offerta importante di alloggi a condizioni economiche da destinare alle famiglie più bisognose.  Con la Legge della Giunta la Regione potrà investire direttamente nei Fondi immobiliari di tipo chiuso con un conseguente impatto positivo sull’edilizia residenziale sul territorio emiliano-romagnolo.

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