Accordo Abi – Assoimmobiliare

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L’Abi (Associazione bancaria italiana) e Assoimmobiliare hanno siglato una lettera di intenti sul credito all’industria immobiliare nell’ambito del recente salone di settore Eire, svoltosi a Rho, Milano. Le parti hanno concordato “sull’opportunità di avviare possibili iniziative di collaborazione, anche attraverso la costituzione di specifici gruppi di lavoro tecnici, finalizzate ad agevolare e migliorare ulteriormente i rapporti tra banche e imprese nel settore immobiliare”.

Le parti hanno in altri termini preso atto del fatto che gli istituti finanziano già oggi il comparto con 290 miliardi di euro, e che l’immobiliare rappresenta il 19% del prodotto interno lordo nazionale, formulando pertanto alcune linee guida per poter migliorare l’approccio creditizio a questo essenziale comparto dell’economia del Paese.

Nel documento viene riportato altresì che tra i punti che saranno comunque approfonditi spicca l’individuazione di “eventuali fonti informative indipendenti e professionalmente autorevoli, riconosciute dall’industria bancaria, ai fini della predisposizione dei business plan da parte delle imprese del settore immobiliare”.

QUANTO CONVIENE INVESTIRE IN IMMOBILI?

Rientrano tra gli aspetti da approfondire anche lo studio di “possibili forme tecniche innovative funzionali al finanziamento dei progetti di sviluppo immobiliare” e altresì la “valutazione di best practice, a livello nazionale o internazionale, nella gestione delle operazioni di finanziamento che potrebbero essere proposte come riferimento all’intero settore bancario”.

Ne deriva, fin da queste poche righe, la ricerca di un rinnovato impegno da parte degli istituti di credito nei confronti del supporto e del sostegno del comparto immobiliare italiano. I timori di credit crunch del sistema nazionale non possono che riguardare anche gli operatori del real estate tricolore, che al fine di non incontrare pericolosi rallentamenti produttivi e realizzativi, domandano evidenti e specifici impegni alle controparti creditizie, le cui posizioni sono state ufficialmente rappresentate dall’Associazione bancaria italiana nel recente incontro di cui vi abbiamo oggi parlato.

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