Comprare da privato o da società. Ci si trova di fronte a diversi regimi fiscali. Vediamo le principali differenze. Quando un soggetto privato procede all’acquisto di una “prima casa”, il regime fiscale varia a seconda che a vendere sia un altro soggetto privato, oppure un imprenditore che abbia costruito o ristrutturato la casa o ancora un imprenditore che non l’abbia né costruita né ristrutturata ma che la ceda nell’esercizio dell’impresa.
Nel caso in cui l’imprenditore è un soggetto privato, le imposte da pagare sono quelle di registro al 3% e quella ipotecaria e catastale pari a 168 euro ognuna.
Inoltre, la persona fisica acquirente che non acquisti nell’ordine di esercizio commerciale, può chiedere al notaio di applicare l’imposta di valore catastale anche quando anche quando il prezzo è più alto, purché la dichiarazione fatta sia veritiera. Questo caso viene detto sistema del “prezzo – valore” che consente un considerevole risparmio d’imposta.
Invece, nel caso in cui la vendita viene fatta da un imprenditore costruttore e ristrutturatore, bisogna appurare se la vendita avvenga nei 4 anni dall’ultimazione dei lavori di costruzione o di ristrutturazione. Infatti, nel periodo considerato, la vendita è soggetta a un iva del 4% e l’atto di vendita è pari a 168 euro per ognuna delle tre imposte da pagare.
Quando la vendita è relativa ad un periodo di tempo superiore ai 4 anni , vengono scontate le imposte nel caso in cui le vendite vengono fatte dal soggetto privato.
Da notare che in tutti i casi in cui la vendita è soggetta ad iva, non si può applicare il sistema del “ prezzo – valore” , quindi l’iva non può essere pagata sul valore catastale dell’immobile.
Oltre alle imposte appena descritte, ce ne sono altre da pagare, come ad esempio il bollo, la cui entità non è influenzata dall’iva e rimane la stessa in tutte le ipotesi esposte.
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