Affitti in Australia in crescita del 10%

di Redazione Commenta

In Australia, quest'anno, i canoni di locazione delle proprietà immobiliari ad uso abitativo dovrebbero crescere di circa 10 punti percentuali.

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I canoni di locazione delle proprietà immobiliari ad uso abitativo in Australia potrebbero crescere di oltre il 10% nel 2010 a causa di un complessivo aumento dei prezzi dei beni e dei servizi legati al settore immobiliare. Lo dice, in una sua ricerca pubblicata pochi giorni fa, l’APM (Australian Property Monitors), che cura un periodico monitoraggio giudicato come uno sguardo molto attendibile sul real estate locale.

In particolare, l’APM sostiene che nei primi tre mesi dell’anno i canoni di locazione sarebbero cresciuti in media di 1,5 punti percentuali, con alcune aree in grado di compiere delle extra performance piuttosto significative: tra queste, ricordiamo, come evidenziato nello stesso comunicato allegato al report, che la zona di Darwin avrebbe riscontrato un incremento medio del 10% rispetto al trimestre precedente.

In generale, l’incremento dei canoni di locazione sembra aver preso una piega molto più significativa che in passato. L’osservazione è riscontrabile anche in numerose aree che negli ultimi mesi avevano rilevato un calo degli affitti, e che invece nel primo trimestre 2010 hanno goduto di una forte inversione di tendenza: anche in questo caso l’esempio emblematico ci è offerto dallo stesso comunicato che accompagna il report, e ricorda come l’area di Melbourne abbia posto fine a un lungo decremento dei canoni di locazione, durato 18 mesi.

Gli economisti della APM si dicono inoltre convinti che il trend intrapreso dagli affitti immobiliari possa proseguire anche nel corso della restante parte dell’anno. Molto dipenderà tuttavia dal ritmo di crescita dell’economica locale, che se si dovesse mantenere dinamico come in questo inizio d’anno, dovrebbe permettere ai canoni di locazione di crescere almeno tra i 7 e i 10 punti percentuali.

Nel 2009, invece, i canoni di locazione subirono una forte pressione al ribasso, riuscendo comunque a chiudere l’anno con uno sviluppo pari a circa 2 punti percentuali, per il livello più basso negli ultimi sette anni, e ben inferiore alla media di 12 punti percentuali che aveva caratterizzato il 2007.

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