Australia, opinioni Century21 su tassi e prezzi

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In Australia i prezzi delle case continuano a crescere, nonostante il rialzo dei tassi di interesse della Banca Centrale.

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Secondo quanto ha appena dichiarato il chairman della Century21 Real Estate, Charles Tarbey, i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo in Australia proseguiranno la propria strada di crescita durante il corso dei prossimi mesi, anche se la Banca Centrale – come è probabile – sarà indotta ad alzare i tassi di interesse di riferimento sulle operazioni di rifinanziamento, continuando il proprio trend trascorso.

Stando a ciò che ha sostenuto Tarbey, infatti, occorrerà un forte incremento nell’offerta immobiliare – attraverso la concessione edilizia su vasti lotti di terreno – per poter porre freno alla crescita dei prezzi delle case nell’area. Tuttavia, ha poi proseguito il manager di Century21, lo sviluppo di nuovi progetti residenziali non potrà che estendersi su un arco pluriennale, rendendo quindi inefficace tale fondamentale nel brevissimo periodo.

A tal proposito, RP Data-Rismark ricorda che i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo sono cresciuti di 11 punti percentuali durante il corso dello scorso anno, nonostante la Banca Centrale abbia più volte tentato di scoraggiare questa tendenza manovrando la leva dei tassi di interesse: l’istituzione monetaria guidata da Glenn Stevens, ricordiamo, ha infatti portato al rialzo i benchmark per ben cinque volte negli ultimi sei mesi, inducendo il tasso di riferimento al livello attuale, pari a 4,25 punti percentuali.

Secondo Century21, anche se la Banca Centrale dovesse replicare il proprio comportamento anche nei prossimi mesi del 2010, i prezzi delle proprietà immobiliari ad uso abitativo in Australia continueranno a crescere nell’anno in corso grosso modo con le stesse proporzioni riscontrate nel corso del 2009.

Il prezzo medio di una proprietà immobiliare ad uso abitativo in Australia tra il 1 gennaio e il 29 marzo è stato pari a 407.228 dollari australiani (circa 371 mila dollari statunitensi), con un incremento del 18,4% rispetto allo stesso periodo del 2009.

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