Case Milano, Roma e Torino: giù prezzi immobili sopravvalutati

di Redazione Commenta

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L’anno appena trascorso sarà con ogni probabilità ricordato come uno dei più difficili e negativi dal fronte immobiliare, ma il mercato tutto sommato ha retto bene alla crisi se si confronta il mercato immobiliare italiano con “piazze” estere come quelle di America, Spagna e Regno Unito. Se da un lato infatti, gli immobili in Italia, specie quelli sopravvalutati o situati nei quartieri periferici, hanno fatto registrare dei ridimensionamenti sensibili delle quotazioni, gli immobili di pregio e buona parte di case situate nei grandi centri cittadini hanno mostrato una buona tenuta dei prezzi ed in molti casi l’investimento nel mattone è rimasto in tutto e per tutto un buon affare.

Non a caso, il Portale Idealista.it ha stilato un Rapporto 2009 sugli immobili delle città di Milano, Roma e Torino prendendo a riferimento i quasi 4.900 annunci presenti sul sito Internet, rilevando come non ci sia stato quel previsto crollo delle quotazioni. A Torino, lo scorso anno, i prezzi medi degli immobili sono rimasti stabili, ed anzi hanno fatto registrare un incremento delle quotazioni dell’1,3%, ovverosia addirittura sopra il livello di inflazione 2009 che, in base alle ultimissime rilevazioni a cura dell’Istituto Nazionale di Statistica, è stato pari a +0,8%. Nella Capitale, invece, il 2009 è stato a conti fatti un anno di transizione, visto che i prezzi sono sì scesi, ma solo in media di un modesto 0,7%, con prezzi al metro quadrato che, comunque, rimangono in media più cari rispetto a città come Milano.

E proprio nel capoluogo lombardo, Idealista.it per il 2009 ha rilevato una crescita, per certi versi inaspettata e robusta delle quotazioni medie dell’8,6% riscattando ampiamente il calo medio del 2,1% segnato nell’anno 2008. Secondo il portavoce di Idealista.it, Vincenzo de Tommaso, anche il 2010 per il mercato immobiliare sarà un anno all’insegna della “polarizzazione”, ovverosia con rivalutazioni e domanda vivace per il mercato degli immobili di pregio e per quelli in grado di generare un maggior reddito, ovverosia quelli che hanno un taglio piccolo e che sono situati in aree coperte dai mezzi pubblici o soggetti ad interventi di riqualificazione, mentre continuerà a soffrire il segmento immobiliare medio/basso, ovverosia quello compreso nella fascia dai 200 mila ai 300 mila euro.

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